LA TRENTINA RISCHIA LA SPACCATURA

LA TRENTINA RISCHIA LA SPACCATURA
Il Consiglio di Amministrazione della Sft - Società frutticoltori Trento - ha deciso martedì all'unanimità di lasciare il consorzio La Trentina per un disaccordo radicale su come sono stati distribuiti i ricavi dell'ultima campagna commerciale (secondo il nuovo metodo condiviso della calibratura e classificazione unica delle mele fra le 5 cooperative consorziate). Scelte che, a detta della Sft, hanno provocato un danno alla stessa cooperativa di quasi 2 milioni di euro.
La Sft è una cooperativa frutticola con 541 soci e un fatturato annuo di 15 milioni di euro: nel consorzio La Trentina rappresenta circa il 40% dell'intera produzione (100 mila tonnellate da 1.800 soci).
La decisione era nell'aria da Natale, quando il presidente della Sft, Mauro Coser, aveva rassegnato le proprie dimissioni come presidente de La Trentina perché sulle sue richieste presentate non esisteva più una maggioranza all'interno del Cda del Consorzio.
Il neopresidente de La Trentina, Marco Menegoni, ha affidato al prossimo Cda una presa di posizione ufficiale. Intanto, Mauro Coser non chiude ad una possibile ricucitura: "Mi aspetto che Federazione e assessore ci convochino tutti, Mezzacorona inclusa, per vedere se c'è margine di trattativa".
L'assessore all'Agricoltura e al Turismo della Provincia di Trento, Tiziano Mellarini, ha dichiarato: "Questa spaccatura non ci voleva. Mi sono immediatamente attivato anche con Apot, al fine di creare le condizioni per un ricompattamento, convinto che in tempi come quelli attuali di tutto abbiamo bisogno fuorchè di spaccare un settore che già nell'extra valle di Non fatica notevolmente ad avere i giusti spazi che le spettano".
Il direttore Apot, Alessandro Dalpiaz, auspica che ci sia il tempo di ripensarci: "Il metodo scelto - spiega Dalpiaz - è quello di Melinda e di tutte le Op, tutte hanno avuto problemi di adolescenza, che può portare a sbilanciamenti. La regola si può anche adattare, e il gesto di Sft può essere anche una provocazione per una forte discussione e poi rimettere insieme il sistema".

Fonte: L'Adige - Trentino Corriere Alpi