GRIMALDI, L'EUROCARGO BARI E' TORNATO IN ITALIA MA LA QUERELLE NON E' ANCORA FINITA

GRIMALDI, L'EUROCARGO BARI E' TORNATO IN ITALIA MA LA QUERELLE NON E' ANCORA FINITA
La scorsa settimana il gruppo Grimaldi ha impugnato l’ordinanza del Tribunale di Genova sul caso Cotunav. La compagnia napoletana, già in precedenza, aveva chiesto al giudice civile di bloccare una nave del gruppo tunisino in arrivo nel porto di Genova (al terminal Rebora, della famiglia Spinelli). Questo perché l’Ommp, la società che svolge i compiti dell’Autorità portuale alla Goulette a sua volta aveva bloccato una nave dei Grimaldi, “Eurocargo Bari”, in questo scalo della capitale tunisina (vedi Italiafruit News del 13 Dicembre 2012).
La Grimaldi - che sostiene di aver ottenuto tutti i permessi per l’accosto - sospetta che questa operazione sia stata indotta dalla Cotunav, compagnia statale tunisina in diretta concorrenza sulla linea Genova-Tunisi con i napoletani, sfruttando le sue connessioni con l’Ommp.
Con l’ordinanza di due settimane fa, il giudice aveva dichiarato irricevibile la richiesta di Grimaldi; ora però la compagnia napoletana torna alla carica confermando la sua tesi sull’abuso di posizione dominante da parte di Cotunav e i suoi sospetti sulle connessioni con l’Ommp (smentite però dalla compagnia tunisina la scorsa settimana).
In pratica Grimaldi chiede che il giudice emetta una nuova ordinanza in grado di far accostare le proprie navi nel porto della Goulette. Le misure per indurre l’Authority tunisina a dare i permessi potrebbero essere diverse, dove l’extrema ratio potrebbe essere di nuovo l’applicazione della reciprocità: quindi bloccando una nave tunisina a Genova, se l’Authority in Tunisia bloccherà un’altra nave Grimaldi a Tunisi. Il “se” è d’ordinanza, perché nel frattempo l’ “Eurocargo Bari” è tornata indietro e Grimaldi non ha ancora dato seguito all’intenzione di mandare appunto un’altra nave a Tunisi.
In via pregiudiziale, cioè nel caso in cui il giudice avesse dei dubbi sull’applicazione delle norme, viene richiesto che il Tribunale si rivolga alla Corte di Giustizia dell’Unione europea. Questo essenzialmente perché in effetti le norme violate sarebbero quelle di diritto europeo, in particolare quelle sull’abuso di posizione dominante e quelle che informano la politica delle Autostrade del mare. L’udienza è fissata per il 24 Dicembre.
In Italia intanto i sindacati non hanno trovato l’accordo su un’azione di protesta contro Cotunav. L’ipotesi che circolava la scorsa settimana era quella di un blocco di mezz’ora le attività dove sbarcano i traghetti merci della compagnia tunisina (a Genova, Livorno) ma per il momento nulla è stato deciso.

Fonte: Shipping Online