LA CAMPAGNA 2012 DELLA FRAGOLA CON … ALESSANDRO GIANNETTI, CATEGORY COOP ITALIA

LA CAMPAGNA 2012 DELLA FRAGOLA CON … ALESSANDRO GIANNETTI, CATEGORY COOP ITALIA
Della CasaSig. Giannetti, siamo ormai in chiusura della campagna delle fragole italiane con le ultime partite delle aree alpine, possiamo fare un primo bilancio di come è andata quest’anno?

Giannetti
– E’ stata una compagna “balorda” si direbbe dalle mie parti. Abbiamo di fatto perso il mese di aprile con la produzione nazionale a causa del ritardo nell’arrivo a maturazione per ragioni climatiche e non è stato più possibile recuperare in modo adeguato. Come Coop abbiamo sì registrato un debole incremento nelle vendite ma la produzione nazionale quest’anno non ha espresso tutto il suo potenziale. Per di più le migliori varietà sul piano gustativo hanno deluso le aspettative, bloccate nello sviluppo dei frutti dal clima avverso. Dall’altra parte, invece, varietà ritenute produttive ma mediocri sul piano qualitativo sono andate meglio intorbidendo ulteriormente le acque per le scelte future sia dal lato della produzione che da quello della distribuzione.

Della CasaVeniamo proprio ai produttori, che prospettive ci sono per lo sviluppo della fragolicoltura nel nostro Paese dal punto di vista Coop?

Giannetti – Stiamo lavorando intensamente proprio su questo aspetto perché per noi è cruciale. L’investimento iniziale per le fragole è elevato e il fattore rischio altrettanto importante per cui per sviluppare la fragolicoltura occorre aiutare i produttori ad avere una miglior stabilità nel reddito. Anche per questo abbiamo introdotto il monostrato da 1 kg che ci permette di remunerare questa lavorazione aggiuntiva al produttore permettendogli quel minimo differenziale sulla risultato economico che oggi fa la differenza. Inoltre, scegliendo varietà con un buon equilibrio produttività-qualità e utilizzando piantine frigoconservate, gestibili con più precisione in termini di durata del ciclo, stiamo cercando di recuperare alla produzione nazionale quel periodo nel corso del mese di aprile in cui la domanda interna eccede l’offerta e ci obbliga ad approvvigionarci all’estero. Infine, sul fronte varietale, sebbene vi sia la presenza di nicchie in cui particolari varietà sono in grado di offrire un ottimo prodotto, non abbiamo ancora trovato una varietà sufficientemente stabile nei rapporti produzione qualità su cui puntare in modo deciso, per cui rimane tanto lavoro ancora da fare.

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