«Ecco le insegne più economiche»

Inchiesta di Altroconsumo: nel Nordest la spesa costa meno. I dati

«Ecco le insegne più economiche»
Auchan, Esselunga, Iper e Aldi: questo il poker di insegne più economiche stando all’annuale inchiesta di Altroconsumo su supermercati, ipermercati e hard discount che ha coinvolto più di mille punti vendita della grande distribuzione, con un milione 180mila prezzi rilevati, in 67 città italiane dove sono stati messi a confronto diversi panieri di spesa delle famiglie. Considerando l'indice di base di 100 e comprando tutti i prodotti è Auchan ad aggiudicarsi il primato davanti a Esselunga (104), Iper del gruppo Brunelli (105), Ipercoop (106) e Carrefour (108). 

Nella “categoria” dei soli prodotti di marca dell’industria i primi due posti si invertono: vince Esselunga con Auchan distanziata di due lunghezze, pari merito con Famila; subito dietro Iper, Panorama e Famila Superstore, attestate a 103.



Per la spesa con prodotti a marchio commerciale la catena più conveniente, per Altroconsumo, è Iper, davanti a Auchan (102); distanziate Conad (nei formati iper e superiore) ed Esselunga (111).
Aldi è invece al top per i prodotti economici; fa meglio degli altri discounter Eurospin (104), Lidl (105), D Più (109) e In’s (111): subito dopo Penny Market, Ld, Auchan, Md e Prix Quality. 

La visione d’insieme evidenza il buon risultato di Auchan, sul podio in tre delle quattro categorie.

A livello territoriale, l’inchiesta evidenzia l’ottimo risultato del Veneto: Rovigo, Venezia, Treviso, Verona e Vicenza sono ai primi posti assoluti della classifica delle città più convenienti tra i 67 capoluoghi esaminati. 



Se si prendono in considerazione i primi 30 punti vendita più economici d'Italia, ben 25 si trovano in questa regione e in Friuli Venezia Giulia, dove la concorrenza è serrata e di conseguenza i prezzi sono più convenienti per i consumatori. Unica città del sud tra le prime quindici è Salerno.
Per quanto riguarda le promozioni, i risparmi rispetto al punto vendita meno caro vanno dal 5% di Rovigo al 20% di Genova e Roma. 

Secondo Altroconsumo, se una famiglia che spende in media 6.500 euro di spesa ogni anno (dati Istat 2017) si recasse sempre nel supermercato risultato meno caro d’Italia ridurrebbe a 5.300 euro il costo. Mentre cambiando abitudine di spesa (abbandonando il carrello che comprenda prodotti di marca e scegliendo di acquistare solo nei discount), si può risparmiare anche oltre quattromila euro l'anno.

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