Cachi, Italia ai nastri di partenza

La Divano (82 ettari) prospetta una buona produzione: «Volumi regolari e pezzature nella media»

Cachi, Italia ai nastri di partenza
La campagna del caco tipo italiano si appresta a cominciare con cauto ottimismo da parte dei produttori che non sono stati pesantemente colpiti dal gelo della scorsa primavera. Tra queste realtà fortunate c’è l'azienda specialista Divano, che gestisce la coltivazione di circa 82 ettari di cachi – 42 di proprietà – tra Campania (Sessa Aurunca, Cellole e Acerra) e Basilicata (Scanzano Jonico).

“La qualità dei frutti è ottimale. La siccità dell’estate ci ha fatto un po’ soffrire, ma alla fine siamo riusciti a gestirla al meglio attraverso le pratiche dell’irrigazione, della fertirrigazione e del diradamento manuale”, sintetizza a Italiafruit News Domenica Divano, titolare dell’azienda di Sessa Aurunca (Caserta).



La Divano realizzerà le prime raccolte dei cachi tipo – tipologia di punta dell’azienda – e vaniglia durante questo fine settimana. Mentre la stagione del Rojo Brillante (caco-mela) partirà verso metà ottobre. 

Le previsioni produttive per l’annata sono nel segno della regolarità per quanto riguarda sia i volumi sia le pezzature: “Nei nostri diospireti ci aspettiamo di poter raccogliere quantità regolari rispetto ai dati storici. I calibri dell’annata sono nella media: né troppo grossi né troppo piccoli”.  


Domenica Divano

In considerazione delle carenze che prospettano altri areali del Paese (in primis l’Emilia-Romagna) e della Spagna, la campagna cachi dovrebbe teoricamente garantire buoni risultati commerciali all’azienda campana. “Un po’ dappertutto si parla di carenze produttive legate al gelo. Noi il prodotto l’avremo e siamo quindi fiduciosi di poter fare un bel lavoro. In ogni caso è sempre meglio restare cauti. Perché sappiamo bene che l’andamento commerciale del caco può dipendere non solo dall’offerta, ma anche dalle condizioni climatiche”.

Per la Divano la novità dell’anno riguarda il packaging. “Tutti i vassoietti dei nostri cachi saranno in materiale R-Pet, non più in Pet. Si tratta di una scelta che abbiamo voluto intraprendere per dimostrare di essere sempre più attenti e sensibili all’ambiente”, conclude la titolare.



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