«Fragola di montagna superstar, ma è l'eccezione»

Pisano (Mercato di Sestu): inspiegabile calma piatta, prezzi top per un solo prodotto

«Fragola di montagna superstar, ma è l'eccezione»
L'exploit delle fragole di montagna, la calma piatta - per certi versi inspiegabile - delle referenze estive più importanti: volti tirati e pochi sorrisi al Mercato agroalimentare e ortofrutticolo all'ingrosso della Sardegna, dove da un paio di settimane a questa parte gli affari languono. "Una frenata improvvisa che io e i miei colleghi fatichiamo a spiegarci", sottolineava venerdì a Italiafruit News Cenzo Pisano, grossista e presidente di Coagri, ente gestore della piattaforma di Sestu, nel cagliaritano.



"Un trend negativo notato anche da grossisti e intermediari di altre piazze della Sardegna con cui mi sono confrontato e che coinvolge anche le aziende che lavorano con le catene della Gdo: si carica e si vende poco, nonostante il caldo pesche e nettarine non tirano, lo stesso vale per le ciliegie, nella fase discendente di una stagione tutt'altro che memorabile. Fiacchi pure angurie e meloni". Il turismo c'è, in Sardegna, ma di ortofrutta se ne consuma poca: questa la sconfortante impressione degli addetti ai lavori.



Sugli scudi un solo articolo, la fragola di montagna: "La mia azienda vende quelle del Veneto, provenienti dei monti Lessini, nel Veronese. Riusciamo a collocarle attorno ai 20 euro a collo da due chili, tra i 9 e i 10 euro il chilo. Il fatto è che c'è una sostanziale carenza di materia prima per problemi riscontrati nelle principali aree dove viene coltivata, dal Piemonte al Trentino; quel poco che c'è si vende bene. Ma, purtroppo - conclude Pisano - è l'eccezione in un contesto particolarmente difficile".

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