Pac, attenzione alta dopo le proteste in Francia e Spagna

Pac, attenzione alta dopo le proteste in Francia e Spagna
Nonostante i limiti imposti dall’emergenza sanitaria, gli agricoltori francesi e spagnoli hanno deciso di scendere in piazza per protestare contro le prospettive di riforma della politica agricola comune (Pac). Alcune manifestazioni si sono già svolte, evidenzia Confagricoltura, ed altre iniziative sono in programma per l’intero mese di aprile.
 
Le proteste sono motivate dalle ipotesi di riduzione dei trasferimenti diretti della Pac, soprattutto a scapito delle imprese di maggiore dimensione economica. In Spagna, in particolare, il governo punta a stabilire un aiuto uguale per tutti gli agricoltori, indipendentemente dalle specializzazioni produttive e dalla diversa struttura dei costi di produzione.
 
“Seguiamo con molta attenzione le iniziative varate dalle principali organizzazioni degli agricoltori francesi e spagnoli. E condividiamo le loro preoccupazioni”, dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
 
“Gli aiuti diretti della Pac costituiscono una rete di protezione per il reddito degli agricoltori. Rimetterla in discussione avrebbe un pesante effetto negativo sulla competitività delle imprese e sull’efficienza del sistema agroalimentare - sottolinea Giansanti - di cui proprio oggi l’Istat ha certificato la solidità. L’agricoltura è il settore produttivo che ha registrato la minore riduzione del valore aggiunto lo scorso anno. Indicatore che è addirittura aumentato per il comparto alimentare”.
 
“La Pac deve adattarsi alla domanda dei consumatori e alle nuove esigenze poste dai cambiamenti climatici – aggiunge il presidente di Confagricoltura – ma deve restare a tutti gli effetti una politica con finalità economiche di tutela e valorizzazione delle produzioni”.
 
Il negoziato in corso tra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione sulla nuova Pac dovrebbe concludersi entro il prossimo mese di giugno. A seguire, entro la fine dell’anno corrente, gli Stati membri dovranno trasmettere alla Commissione europea i propri piani strategici per l’applicazione del nuovo assetto normativo.
 
“In altri Paesi il lavoro di redazione è già stato avviato da tempo, con una stretta collaborazione tra amministrazione centrale, regioni e organizzazioni professionali – conclude il presidente di Confagricoltura - Le proteste degli agricoltori francesi e spagnoli stanno ad indicare la complessità del lavoro che ci aspetta ai fini della tutela delle imprese e della salvaguardia del potenziale produttivo dell’agricoltura dell’Unione europea”.

Fonte: Ufficio stampa Confagricoltura