Le due facce del finocchio

Paolillo: mercato brillante per il prodotto di qualità, ma molte partite sono di livello medio-basso

Le due facce del finocchio
Un mercato non esaltante che premia però il prodotto di alta qualità. E' la sintesi di Ciro Paolillo, che guida l'impresa di famiglia specializzata in finocchi insieme ai fratelli Gennaro e Mariapia.  Febbraio, stando alle rilevazioni Ismea, è iniziato con un aumento dei quantitativi raccolti e commercializzati, soprattutto in Puglia, quale conseguenza delle temperature miti registrate; a ciò si è contrapposta una limitata attività della domanda. 



"In questa fase stiamo raccogliendo in Calabria e nella Piana del Sele", spiega Paolillo. "Il trend non è brillantissimo, ma le partite valide si vendono agevolmente e con discreta soddisfazione, con quotazioni superiori all'euro nei mercati all'ingrosso. Viceversa i finocchi meno belli sono difficili da collocare, valgono poco e purtroppo rappresentano la quota preponderante a causa dell'eccesso di pioggia che ha penalizzato varie zone di produzione". 



In attesa di vedere cosa succederà nelle prossime settimane, quando il maltempo potrebbe ridurre la disponibilità di materia prima, ad oggi piuttosto consistente: "L'andamento commerciale per il finocchio è legato a doppio filo alla qualità del prodotto e quindi al clima che lo determina", aggiunge Paolillo. "La pandemia condiziona le vendite e sicuramente il blocco dell'Horeca ha il suo peso, ma meno rispetto alla qualità, fattore determinante per determinare il successo di questo ortaggio". 



Nella prima metà di febbraio dello scorso anno la situazione era simile a quella attuale sia a livello di consumi che di listini, sottolinea ancora l'imprenditore campano. In mezzo c'è stata una campagna del finocchio di Avezzano gratificante: "Da giugno a ottobre i prezzi sono stati elevati a fronte di una disponibilità ridotta di merce", osserva Ciro Paolillo. "Speriamo che le prossime settimane regalino altre soddisfazioni...".

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