«Risorse Ue, un piano nazionale per non sprecarle»

«Risorse Ue, un piano nazionale per non sprecarle»
Le scelte dell’Europa orientate alla sostenibilità e il futuro dell’agricoltura italiana: di questo si è parlato venerdì, nel convegno online ‘La nuova strategia dell’Unione europea ‘From farm to fork’ e le scelte per l’agricoltura italiana sul Next generation Eu: opportunità o insidie?’ organizzato da Confagricoltura Bologna. Hanno partecipato Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura, Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Simona Caselli, presidente dell’Assemblea delle Regioni delle reti ortofrutticole Areflh e già assessore all’Agricoltura in Emilia Romagna, e Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna.

L’incontro, moderato da Maicol Mercuriali, direttore di Italiafruit News, è cominciato con l’analisi di Giansanti. “La pandemia – la premessa del presidente di Confagricoltura, che è anche vicepresidente del Copa – ha avuto un impatto notevole anche sulle risorse che l’Unione europea destinerà alle politiche agricole”. In prospettiva, c’è preoccupazione per lo scenario italiano. “Quando si parla di medio-lungo periodo – ha osservato Giansanti – serve una chiara visione di ciò che si vuole fare nel Paese. Dagli anni Settanta manca un piano pluriennale per l’agricoltura italiana. Ora più che mai occorre una strategia”. Semplificazione amministrativa, digitalizzazione e anche una migliore valorizzazione delle filiere che mostrano vitalità sono tra gli obiettivi da raggiungere. “Dobbiamo decidere se essere piccoli e belli o grandi e forti: io preferisco la seconda opzione”, ha concluso Giansanti.



Marcello Bonvicini ha ricordato come “l’Europa, con il piano decennale, chieda agli agricoltori di ridurre del 50% gli agrofarmaci e del 20% i fertilizzanti entro il 2030, poi però continua a bocciare le molecole indispensabili alla difesa delle colture senza aver prima trovato un’alternativa efficace. Ci attendiamo risposte concrete. Il contrasto ai cambiamenti climatici e alla proliferazione di nuovi parassiti si può vincere solo facendo passi in avanti nell’ambito della ricerca avanzata, dicendo sì alle nuove tecniche di miglioramento genetico (non Ogm). La sfida italiana all’economia verde e al Green new deal europeo non può fare a meno dell’effettivo trasferimento di conoscenza tecnologica al sistema agricolo. Quindi i fondi del Recovery fund devono essere investiti bene”.

Simona Caselli è entrata nel dettaglio del nuovo piano decennale europeo, illustrando gli obiettivi che l’Ue intende raggiungere. “Per quanto riguarda la riduzione degli agrofarmaci – le parole dell’ex assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna – va chiarito se il riferimento è la media europea attuale. L’Italia è sotto la media”. A Guglielmo Garagnani il compito di tirare le somme. “Gli agricoltori italiani – ha spiegato il presidente di Confagricoltura Bologna – per la prima volta si trovano davanti a un calendario normativo che non può trovarli impreparati. Auspico che la Gdo smetta di utilizzare ‘Farm to fork’ a fini commerciali, ad esempio vietando l’utilizzo per intere superfici aziendali di molecole il cui uso è regolarmente consentito. Il piano europeo può essere una sfida, creando però le opportune condizioni: a quel punto gli agricoltori avranno la responsabilità di fare in modo che questo processo sia un’opportunità, anziché un’insidia”.

Fonte: Confagricoltura