I terreni agricoli americani in mano a Bill Gates

I terreni agricoli americani in mano a Bill Gates
Filantropo, programmatore, imprenditore, fondatore ed ex Ceo di Microsoft. Ora anche contadino, come lo hanno già definito in molti. Difficile tuttavia immaginare Bill Gates chino sui campi, a lavorare la terra in prima persona. Sarebbe quindi forse più corretto definirlo latifondista. Un latifondista da record. Come rivelato la scorsa settimana dal magazine Usa The Land Report, infatti, è proprio lui il maggior proprietario di terreni agricoli degli Stati Uniti. Detiene infatti la bellezza di 242 mila acri sparsi in 18 Stati. I possedimenti più estesi si trovano in Louisiana (69.071 acri). Seguono Arkansas (47.927 acri) e Nebraska (20.588 acri). Nel complesso, un’area grande quanto cinque volte Milano.

Cosa se ne fa?
Di molto staccati, a quota 190 mila acri, i secondi in classifica: la famiglia Offutt e i coniugi Stewart e Lynda Resnick. Vale a dire, rispettivamente, il principale produttore di patate del Paese e i proprietari di "The Wonderful Company", ricca società con interessi nel campo della frutta e vino. Viene dunque da chiedersi cosa abbia spinto Gates ad accumulare una tale quantità di terreni. Di fatto non è ancora chiaro. Effettuati gradualmente e quasi sottotraccia nel corso degli anni, infatti, i suoi acquisti non sono mai stati accompagnati da particolari dichiarazioni di intenti. Alcuni lotti risultano intestati proprio a lui, altri a enti terzi controllati tramite la holding Cascade Investments, il suo veicolo di investimento personale. Contattata da Forbes Usa, la stessa Cascade non ha però voluto rilasciare dichiarazioni in merito. L’ipotesi più probabile, comunque, è che i terreni possano essere impiegati nell’ambito di alcuni dei progetti di sviluppo agricolo della Bill and Melinda Gates Foundation. L’attenzione dell’ente nei confronti del comparto risale d’altronde al 2008, quando oltre 300 milioni di dollari vennero stanziati a supporto dei piccoli coltivatori dell’Africa subasahariana e dell’Asia meridionale. Negli anni, poi, generosi sono stati i finanziamenti alla ricerca e alla diffusione di colture geneticamente modificate resistenti alle patologie e ai cambiamenti climatici. È invece cronaca dell’anno scorso la nascita di Gates Ag One, una nuova organizzazione attiva proprio in questi ambiti per migliorare la produttività dei terreni nei Paesi in via di sviluppo. Non bastasse, una sussidiaria di Cascade denominata Cottonwood Ag Management fa parte di Leading Harvest, non profit che si occupa proprio di agricoltura sostenibile e protezione dei raccolti. Che i 242 mila acri del terzo uomo più ricco del mondo – il suo patrimonio ammonta a oltre 130 miliardi di dollari – siano quindi destinati a trasformarsi in un maxi laboratorio a cielo aperto per le piante del futuro? È possibile.

49esimo in termini assoluti
Terreni agricoli a parte, Gates possiede anche altri 25.750 acri a ovest di Phoenix, in Arizona, acquistati nel 2017 per costruirvi una ipertecnologica "smart city del futuro" che prenderà il nome di Belmont. Se però si considerano tutti i tipi di proprietà, il magnate scende addirittura al 49esimo posto in classifica. In prima posizione, con la cifra monstre di 2,2 milioni di acri prevalentemente composti da ranch e foreste, figura infatti il presidente di Liberty Media John Malone. Venticinquesimo invece un altro grande protagonista del panorama tech come Jeff Bezos, fondatore e Ceo di Amazon, che vanta 420 mila acri concentrati perlopiù nel Texas occidentale e parzialmente destinati alle attività di Blue Origin.

Fonte: Corriere.it