Verdure, Filomena scalda il mercato

Dopo due mesi pessimi, prezzi in rialzo per melanzane e zucchine italiane

Verdure, Filomena scalda il mercato
L’offerta spagnola di verdure fresche sta risentendo dei problemi climatici portati dalla tempesta di neve Filomena. Nel corso dell’ultima settimana, i prezzi degli ortaggi iberici più suscettibili al freddo, come zucchine e melanzane, sono aumentati in maniera repentina per via delle carenze produttive, mentre le medesime produzioni di origine nazionale non hanno registrato lo stesso incremento poiché la domanda del mercato resta comunque contenuta per gli effetti derivanti dal Covid-19 sul canale dell’Horeca e in generale sull’economia.

“Da novembre e fino alla fine del 2020, il mercato di zucchine e melanzane è stato caratterizzato da un surplus di produzione non italiana, di origine spagnola e marocchina. Questa condizione ha calmierato i prezzi dei prodotti nazionali per parecchio tempo”, racconta a Italiafruit News Salvo Sortino, direttore commerciale della cooperativa Agri Peppe, importante azienda che opera nell’Agro pontino (Lazio). 

Ora, da circa una settimana, il contesto è finalmente cambiato. Ma le aziende tricolore non fanno certo salti di gioia. “La tempesta di neve che ha interessato la Spagna ha favorito l’aumento del consumo di zucchine e melanzane nazionali e un conseguente incremento dei prezzi. Un aspetto su tutti va però evidenziato: fino a quando c’è stata un’ampia produzione estera, i prodotti italiani si attestavano su quotazioni molto basse e più o meno in linea a quelle della Spagna; adesso, pur nella condizione di difficoltà che vive la regione iberica, le quotazioni degli ortaggi Made in Italy sono aumentate segnando un andamento particolarmente lento rispetto a circostanze simili vissute in altre annate. Questo, probabilmente, è dovuto al fatto che i consumi complessivi, in questo inizio d’anno, non sono cresciuti a causa del Covid-19. D’altronde sta mancando quasi completamente la ristorazione, il segmento più reattivo all’aumento dei prezzi, e ci troviamo in una fase di depressione economica”.


Salvo Sortino

Sortino prevede che le zucchine italiane raggiungeranno i prezzi medi di quelle spagnole (circa 2 euro il chilo) solo nei prossimi giorni. Mentre il gap che registrano le melanzane tricolore, in raffronto alle iberiche (oltre 3,50 euro il chilo), è ancora troppo ampio. “Le nostre zucchine stanno piano piano arrivando ai valori spagnoli. Questo non si può dire per le melanzane, visto che le quotazioni praticate dalla Spagna sono veramente esagerate”, sottolinea il responsabile commerciale dell’Agri Peppe.

“A novembre e dicembre abbiamo pianto per i prezzi bassissimi del mercato”, commenta a Italiafruit News Davide Burrafato dell'azienda Bbf di Vittoria (Ragusa), produttrice di melanzane. Che fotografa così il momento attuale delle serre: “Ci troviamo a raccogliere pochissimo, dal momento che il freddo è arrivato anche qui in Sicilia. Avevamo bisogno di una salita delle quotazioni dei nostri prodotti. I quali nell’ultima settimana, dopo la tempesta in Spagna, hanno raggiunto finalmente valori normali per il periodo invernale della Sicilia. Niente a che vedere quindi con i prezzi delle melanzane spagnole che all’asta stanno quotando a 4 euro il chilo”.


Impianto della Bbf

E proprio a fronte dei problemi “patiti” dalla Spagna, tanti grossisti italiani attivi nell’importazione stanno stoppando gli acquisti di melanzane e zucchine estere. “Per almeno 7-10 giorni, io credo che la situazione non cambierà”, sottolinea a Italiafruit News Riccardo Pompei (gruppo Erra & Ferrini), operatore del Centro agroalimentare all’ingrosso di Roma. “Le melanzane spagnole non si possono più importare, essendo diventate molto più care di quelle siciliane. Ho bloccato anche gli ingressi di zucchine da questo Paese. Circa le altre verdure iberiche, la burrasca Filomena ha influito sulle quotazioni di acquisto dei peperoni (+10-15% nell’ultima settimana), della lattuga Iceberg (+100%) e del pomodoro verde da insalata (+20-30%). Registrano invece una certa stabilità i valori delle clementine”. 

In generale, la partenza del 2021 non è stata esaltante per Pompei. “Un inizio d’anno normale. Noi ci salviamo perché lavoriamo ed offriamo un po’ di tutto alla nostra clientela. Ora, forse, il freddo ci potrà aiutare un po’ con le vendite di ortaggi, ma per tutto il resto dell’offerta non ci sono indicazioni positive. I consumi di arance e clementine italiane procedono a rilento, così come quelle di carciofi”.

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