Natale a tutto food, online senza freni

Il 60% delle famiglie darà priorità al cibo, si salvano negozi e supermarket

Natale a tutto food, online senza freni
Il 60,2% delle famiglie concentrerà gli acquisti natalizi sui prodotti alimentari mentre tra i canali  di vendita consolida il proprio ruolo l'e-commerce: è quanto emerge dalla ricerca di Innovation Team, società di ricerca del gruppo Cerved, per Confimprese “Termometro Italia-famiglie. Approfondimento sulle aspettative legate al Natale”. L’emergenza Coronavirus impatta pesantemente anche sulle abitudini dell'ultimo scorcio dell'anno: il 65% delle famiglie ha perso lo spirito natalizio.

L'indagine evidenzia che quasi 2 famiglie su 3, pari al 59,5%, ridurranno il budget con un calo medio di 138 euro (-25%). La riduzione della spesa sarà più elevata per le categorie sociali più fragili: vedovi, anziani, genitori soli, divorziati. Per il 38%, invece, il budget destinato alle spese di Natale sarà lo stesso di un anno fa, mentre solo il 2,5% spenderà di più, con un aumento medio di 240 euro. 



Quest’anno, prosegue lo studio, l’online verrà utilizzato come canale principale dalle famiglie in vista del Natale: il 61,4% comprerà su Amazon, il 41,7% sui siti e-commerce dei singoli brand. Seguono, ad ampia distanza, i centri commerciali, i supermercati e i negozi di prossimità. Rispetto al 2019, l’incremento delle piattaforme online per gli acquisti natalizi supera il 60%. Supermercati e negozi di prossimità mantengono una quota abbastanza stabile, mentre cala il ricorso a tutti gli altri canali, soprattutto in relazione alle difficoltà di spostamento legate alle limitazioni imposte nelle diverse regioni d’Italia. 

"La pandemia e le relative restrizioni hanno messo in ginocchio il retail, che non è meno importante dell’industria manifatturiera e vale 445 miliardi di euro con 3,4 milioni di addetti", afferma Mario Resca, presidente Confimprese. "Nell’emergenza si sono accelerati cambiamenti significativi nei comportamenti di consumo degli italiani, che sono diventati più sfuggenti e infedeli, cambiano negozi o brand di riferimento, gestiscono diversamente la spesa prediligendo l’online". 



Per i consumi commercializzabili (alimentari compresi) del periodo natalizio, Confcommercio vede ridursi il valore economico da 81 a 73 miliardi; dicembre resta comunque il mese più importante dell’anno. Stando allo studio, il 74,2% dei consumatori effettuerà regali in vista del prossimo Natale, la percentuale più bassa dall’inizio di questa rilevazione (l’anno scorso erano l’86,9%) ma è evidente l’eccezionalità della situazione dovuta alla pandemia. Così come, del resto, si registra la più alta percentuale di persone che prevede un Natale molto dimesso (84,5% contro il 68,7% del 2019).

E l'Horeca continua a soffrire pesantemente: "l’idea di imporre un coprifuoco generalizzato alle 22 per tutte le feste natalizie, con lo stop a bar e ristoranti alle 18, il 25 e 31 dicembre non ha alcun senso né motivazione scientifica", affermano gli esercenti della Fipe per i quali "dicembre non è un mese come gli altri, visto che da solo vale 7,9 miliardi di euro, praticamente il 20% dei fatturati di un anno". E aggiungono: "Lo scorso anno 4,9 milioni di italiani hanno trascorso il 25 dicembre in uno degli 85mila locali aperti per l’occasione, spendendo 270 milioni di euro in tutto. A questi si aggiungono 445 milioni di euro spesi a Capodanno da 5,6 milioni di persone per il cenone, per un totale di quasi 720 milioni". 

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