«Kiwi, mercato ingessato: puntare su bio e nuove varietà»

Gullino: grande incertezza per commercio interno ed export, ma la Grecia non ha i nostri plus

«Kiwi, mercato ingessato: puntare su bio e nuove varietà»
Mercato complicato e "attendista" per il kiwi, complice l'effetto-pandemia. Lo spiega Giovanni  Gullino, dell'omonimo gruppo piemontese: "La situazione è molto difficile. I prezzi all’acquisto sono elevati a causa della scarsa offerta di prodotto, ma i consumi sono incerti e si fatica a vendere. La situazione sanitaria mondiale è complessa, il quadro tutt'altro che brillante. Riteniamo che da gennaio la situazione potrà essere più chiara e, di conseguenza, i consumi aumenteranno".

"Rispetto allo scorso anno la produzione del kiwi piemontese ha subito un’ulteriore contrazione dovuta alle note problematiche del comparto che incidono sulle rese produttive", aggiunge Carola Gullino. "Nella zona di Latina invece la produzione è stabile rispetto allo scorso anno, anzi si può dire che abbia segnato una leggere ripresa. A livello organolettico la qualità è buona, con frutti di media pezzatura. La disponibilità, appunto, è ridotta e i listini superiori allo scorso anno".


 
Ma la competizione, aggiunge l'imprenditrice, è sempre più serrata: "All'estero i costi di lavorazione sono decisamente inferiori rispetto a quelli dell’Italia. Inoltre la Grecia negli ultimi anni ha visto crescere di molto la produzione e ha iniziato a vendere in mercati in cui prima non era presente. L’Italia in ogni caso, sia a livello di packaging che di qualità, è di gran lunga superiore ai competitor". E per Gullino bisogna puntare proprio sugli elementi di distintività: "Sul biologico c'è molta meno concorrenza. E non escludo che in un futuro, forse neanche troppo lontano, investire sulla produzione in Italia potrà tornare a essere molto interessante. La situazione mondiale sta cambiando velocemente e gli scenari potrebbero rivelarsi molto diversi, tra qualche mese".



Il Gruppo sta puntando con decisione proprio sul biologico e valuta nuove varietà di kiwi verde e rosso: "Ci sono sperimentazioni in campo che coinvolgono le nostre aziende agricole".

Intanto la fase attuale, per chi fa dell'esportazione uno dei punti di forza come Gullino, è all'insegna della prudenza: "Le grandi catene distributive sia in Italia che all’estero - puntualizza Giovanni - stanno cercando di capire quali saranno i prezzi e faticano ad accettare richieste economiche alte. E' ancora presto per stabilire quali saranno i mercati migliori perché la situazione mondiale è incerta, influenzata dalla pandemia; non sappiamo quanto e come potremo spedire vista l'emergenza sanitaria in corso. Altro elemento negativo, la grave crisi economica in atto".

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