Gli sconti sull'ortofrutta finiscono in tribunale

Politica dei prezzi, direttore di Pdv licenziato e poi reintegrato

Gli sconti sull'ortofrutta finiscono in tribunale
E' illegittimo il licenziamento del direttore di supermercato che, nell’esercizio dell’autonomia lasciatagli dal datore di lavoro, applichi una scontistica su prodotti ortofrutticoli in avanzato stato di maturazione o comunque non perfettamente integri: lo stabilisce una sentenza della Cassazione del 15 ottobre di quest'anno.

La Suprema Corte è stata chiamata a pronunciarsi sulla misura adottata dal datore di lavoro di una società della distribuzione veneta che ha contestato al proprio dipendente, responsabile di punto vendita, di aver autonomamente deciso di tagliare i prezzi di frutta e verdura.
Cruciale, ai fini della decisione, proprio la qualità e integrità dei prodotti. Il direttore, inizialmente reintegrato dopo aver fatto ricorso, aveva incassato una sentenza avversa  dal Giudice della fase di opposizione, secondo cui la contestazione disciplinare verteva su sconti effettuati su merce integra e non in via di deperimento: tale comportamento, come noto al dipendente, era vietato dalle direttive aziendali. La corte di appello territoriale ha osservato però che non vi era prova che il lavoratore avesse effettuato direttamente o autorizzato il personale del proprio punto vendita a operare sconti non autorizzati dalla direzione su prodotti integri.



A fronte di tale decisione, la società datrice di lavoro è ricorsa in la cassazione, lamentando tra l’altro che gli sconti non autorizzati avvenivano mediante una "forzatura del sistema elettronico di prezzatura della merce". Senza successo: la Suprema Corte ha affermato che la sentenza resa in sede d’appello “ha analizzato le prove testimoniali concludendo per l'esistenza di una prassi per cui, relativamente alla scontistica da applicare ai prodotti ortofrutticoli non perfettamente integri, era lasciato al direttore un margine di autonomia”.


Qui sopra e in alto foto generiche di reparti ortofrutta

Secondo i giudici “nessuna radicale contraddizione logica e ravvisabile nell'affermazione per cui la presenza di una scontistica preimpostata non esclude che possa esservene altra esercitabile in via autonoma dal direttore, in quanto implicitamente autorizzata o validata per prassi, in presenza di determinate condizioni di maturazione del prodotto, da valutarsi secondo un apprezzamento concreto”. Di qui la conclusione che "non può ritenersi legittimo il licenziamento del dirigente del supermercato che effettua sconti nei confronti dei clienti su prodotti ortofrutticoli in avanzato stato di maturazione qualora ciò costituisca una prassi consolidata".

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