Ccpb, in crescita tutti gli indicatori del biologico

Ccpb, in crescita tutti gli indicatori del biologico
Il mondo del biologico si è confermato nel 2019 uno dei settori più vitali dell’agroalimentare italiano ed è stato scelto con ancora più fiducia durante i mesi del lockdown. 
È in questo contesto che da venerdì 9 a domenica 11 a Bologna si apre “Sana Restart”, il salone internazionale del biologico e del naturale, che è anche la prima manifestazione in presenza che si svolge negli ultimi sei mesi nell’expo emiliano e una delle poche sopravvissute del panorama food. Per Ccpb è un appuntamento tradizionale, su cui la società ha voluto investire anche in questo difficile anno 2020. Lo farà con un doppio spazio: il primo dedicato all’agroalimentare (pad. 33, stand E29-F30), il secondo alla cosmesi (pad. 32, stand A21). 
“Sana è la prima fiera fisica a cui partecipiamo dalla fine del lockdown - commenta Fabrizio Piva, amministratore delegato di Ccpb – riteniamo importante esserci in un momento difficile e particolare, in cui il biologico è cresciuto e ha confermato le sue qualità di punto di riferimento per la sostenibilità nel settore delle produzioni agroalimentari”. 

I numeri del biologico, prima e durante il lockdown
Si confermano in effetti in crescita tutti gli indicatori del bio italiano. Secondo gli ultimi dati presentati recentemente da Sinab/Ismea infatti il mercato interno (escluso il canale ristorazione) fattura 3,3 miliardi di euro l’anno, e nella produzione agricola nel 2019 le superfici coltivate in Italia sono ormai quasi 2 milioni di ettari, è Bio il 15,8% della Sau italiana (superficie agricola utilizzata), mentre le aziende certificate hanno superato le 80.000 unità. 
Risultati confermati e ampliati durante il lockdown, quando gli italiani, costretti a restare in casa, hanno testimoniato un’ancora maggior attenzione alla qualità dei prodotti alimentari. Secondo la stessa ricerca infatti nei supermercati della Grande distribuzione organizzata (Gdo) tra marzo e maggio 2020 (rispetto allo stesso periodo del 2019) le vendite di prodotti biologici sono cresciute dell’11%, anche se con un comportamento differenziato tra le aree del Paese, con le regioni del Nord a fare da traino e alcune regioni del Sud in leggero calo. 
Sul fresco il biologico è stato molto apprezzato per la frutta (+7%) e la verdura (+20%), mentre fra i derivati dei cereali sono preferiti i prodotti secchi a lunga conservazione (pasta secca +3%, riso +15%) e soprattutto gli ingredienti per la produzione di pasta o pizza (farine bio +92%, base e pizze +63%). Dati che verrebbero ulteriormente amplificati se si includesse nel calcolo anche le vendite online di questi prodotti, scelti in questi mesi da buona parte dei consumatori.

“È molto positivo che il trend di espansione del biologico si confermi anche in un periodo fra i più difficili e incerti che il mondo ha vissuto nel dopoguerra – continua Piva - E fa guardare al futuro del bio con ottimismo: la pandemia ha favorito ampie e profonde riflessioni sul riposizionamento dei processi e dei prodotti che si ispirano alla sostenibilità e il biologico ne è a buon diritto uno dei protagonisti”.

Fonte: Ufficio stampa Ccpb