Operazione rimbalzo per i piccoli frutti

Riva (Berryway): «Verso una produzione italiana 12 mesi l'anno»

Operazione rimbalzo per i piccoli frutti
Se durante il lockdown i piccoli frutti hanno incassato un brutto colpo, dopo essere stati messi alle corde della pandemia hanno saputo riprendersi e ora, prima del gong, stanno tentando il tutto per tutto per una vittoria ai punti. Ma non sarà facile, come evidenzia Romualdo Riva, direttore generale di Berryway, società nata nel 2018 dalla collaborazione tra Ortofruit Italia, Rk Growers, Surexport e Berry World

"Dal mese di marzo, con l'inizio delle misure anti Covid, abbiamo registrato un calo delle vendite importante, nell'ordine di circa un 15%, che si è protratto fino a metà maggio - spiega a Italiafruit News il direttore - Poi, da quel periodo in avanti i numeri si sono stabilizzati: non abbiamo recuperato le vendite perse, il dato complessivo resta negativo, ma c'è stata una reazione del mercato".

In campagna, sottolinea il manager piemontese, la stagione non è andata male nonostante grandinate e trombe d'aria che nel corso dell'estate hanno colpito diversi areali di produzione. Il lavoro dei coltivatori di mirtilli, soprattutto in Veneto e in Trentino, è reso più difficile anche dagli attacchi di Drosophila. E a proposito di mirtilli, quest'anno la campagna italiana si è chiusa prima del previsto, non arrivando alla classica fine di settembre.



Berryway, in questo quadro, si dice soddisfatta di come sono andate le cose. "La nostra strategia sta prendendo forma - racconta Riva - Abbiamo inserito nuove varietà, lavorato su linee premium e nuovi formati di confezionamento: non solo il classico 125 grammi, ma anche grammature superiori, tipo 160-170 e fino a 200. Siamo poi entrati nel progetto Origine di Coop con il nostro prodotto italiano, qui abbiamo inserito la confezione da 200 grammi e la risposta del consumatore è stata molto interessante: l'aumento della grammatura è stata recepita positivamente e se paragoniamo il venduto dei 125 con quello dei 200 grammi il numero di pezzi è praticamente lo stesso. Questo è un bel segnale e può aiutare il comparto, anche perché il mirtilli viene segmentato, anche in funzione delle varietà, in linee standard e premium. Questo meccanismo sta dando risultati e le catene distributive più evolute lo stanno prendendo in considerazione".



Il direttore di Berryway arriva così al tema dell'innovazione varietale, "fondamentale nell'incremento dei consumi di piccoli frutti: è importante segmentare in termini varietali le linee di vendita, per dare corrispondenza tra varietà e qualità del prodotto, arrivando a una segmentazione di prezzo e la relativa differenziazione".

Da un punto di vista produttivo i partner di Berryway stanno incrementando le produzioni sia al Nord che al Centro e Sud Italia. "L'obiettivo della nostra azienda - ricorda Riva - è di avere per una finestra temporale più ampia possibile prodotto italiano, che ha un valore aggiunto sul mercato. Anche per questo entrano in gioco varietà diverse, dalle caratteristiche organolettiche però simili, così da costruire una linea che nel tempo abbia la stessa qualità".



Berryway ha un piano di sviluppo per la produzione italiana e del mercato nazionale, con l'obiettivo di arrivare a stretto giro a una disponibilità di mirtilli Made in Italy per dodici mesi all'anno: nel 2023 i soci supereranno i 200 ettari dedicati, aggregando quindi un 10% delle superfici italiane. "Ci caratterizziamo come specialisti dei piccoli frutti, puntando sulla programmazione e sul costruire percorsi specifici per ogni catena distributiva, valorizzando la Mdd. Si parla tanto di mirtilli, ma il lampone sta guadagnando molto spazio e i consumi sono ormai agli stessi livelli. Poi nei prossimi anni vedo buone prospettive per incrementare le vendite di more - conclude Romualdo Riva - stanno arrivando varietà interessanti che daranno impulso ai consumi".

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