Ready World, quando la quarta gamma è sartoriale

Lavorazione manuale per l'azienda salernitana, che investe anche in una filiera esotica a km zero

Ready World, quando la quarta gamma è sartoriale
E’ una trasformazione interamente manuale quella della quarta gamma di Ready World, azienda di Angri (Salerno) nata nel marzo scorso e già presente a Macfrut Digital con il proprio stand virtuale.

“Abbiamo fatto questa scelta coraggiosa di lavorare tutti i prodotti a mano per garantire una maggiore qualità – spiega a Italiafruit News Vincenzo Cascone, commerciale dell’azienda – inizialmente avevamo provato le macchine, ma si limitavano a velocizzare il processo senza particolare qualità”.



E aggiunge: “Attualmente siamo impegnati nella trasformazione della frutta esotica come ananas, cocco, mango, papaya ma durante l’anno operiamo anche con kiwi, fragole, pesche, prugne e albicocche. Teniamo molto alla provenienza delle referenze, sono quasi tutti prodotti di nicchia coltivati in Campania, come la pesca piatta della piana del Sele”.

Alla frutta si aggiunge anche la trasformazione di verdure e tuberi, in cui le patate sono protagoniste al 95%. “Tagliamo le patate a chips o taglio stick, le invaschettiamo o imbustiamo a seconda del packaging scelto dal cliente; in ogni caso la shelf life arriva a sette giorni – sottolinea Cascone – al cliente basta aprire la confezione e cuocerla. Per quanto riguarda le patate, utilizziamo varietà specifiche per la cottura che assicurano un gusto unico: sono rigorosamente con buccia, che contiene il 60% dei nutrienti”.
E continua: “Anche molti ristoranti di fascia medio alta hanno scelto i nostri prodotti, preferendoli alle referenze surgelate. Questo perché, oltre ad offrire una qualità unica, i nostri prodotti sono di taglio e grandezza regolare grazie ad una accurata lavorazione manuale”. 



Tutti i prodotti sono a provenienza locale tranne i frutti esotici, anche se la produzione locale è già stata avviata. “Si tratta di un progetto di frutta esotica in Costiera Amalfitana, ancora non ha un nome ma abbiamo già impiantato alcune piante di papaya e di mango. Il progetto per il futuro è di fare esotico a chilometro zero tramite giovani agricoltori che possiedono piccoli appezzamenti di terreno, sotto un ettaro”, dice il responsabile vendite.

Lavaggio e trasformazione, tutto a mano



La fase di lavaggio è interamente manuale per i prodotti di Ready World, ad esclusione di un passaggio in vasca con sistema di borbottaggio di aria.
Il taglio e il confezionamento è a cura dei 16 dipendenti dell’azienda. “Avere più dipendenti rispetto a chi utilizza le macchine è uno svantaggio dal punto di vista economico, ma è fondamentale poter offrire lavoro in una realtà come la nostra, in cui il tasso di disoccupazione rimane alto”, ribadisce il manager.
Il processo di trasformazione strizza l’occhio anche alla sostenibilità tramite shock termici brevettati e con l’estrazione di antiossidanti dagli scarti, che vengono utilizzati per la conservazione naturale dei prodotti.
Il pack varia a seconda delle richieste dei clienti, dalle confezioni di 80 grammi fino ai packaging da 5 chilogrammi.
“Commercializziamo principalmente con Horeca e Gdo – dice Cascone – avevamo provato anche con la vendita online ma abbiamo dovuto fermarci per questioni logistiche, non riuscivamo infatti ad assicurare la catena del freddo necessaria”.
Riguardo all’andamento dei prodotti sul mercato, il commerciale conclude: “Durante il lockdown, come tutta la quarta gamma, siamo stati penalizzati perché i consumatori hanno scelto prodotti con una shelf life medio-lunga come i frutti interi”.

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