Morìa del kiwi, Sos da Latina

Incontro a Cisterna. L'Aspal: fenomeno in espansione, istituzioni latenti

Morìa del kiwi, Sos da Latina
La morìa del kiwi avanza e i produttori pontini, preoccupati, sollecitano e chiedono soluzioni alla politica regionale. Martedì, in una riunione organizzata a Cisterna di Latina dall'Osservatorio comunale di cui fanno parte vari enti locali e l’Associazione produttori agricoli del Lazio (Aspal), è stato fatto il punto su un fenomeno in costante espansione sul territorio. Erano presenti gli esponenti di Op, cooperative e rappresentanti di amministrazioni comunali. "Ogni giorno muoiono decine piante di actinidia, la situazione è preoccupante, ma finora non è stato fatto niente per contrastare questo nemico dei produttori", spiega il presidente di Aspal Stefano Giammatteo. "Il kiwi è tutto per noi, dobbiamo trovare risposte condivise e urgenti".



Anche in terra pontino la morìa, partita dal Nord Italia e oggetto di una recente audizione in Senato, ha causato avvizzimenti della parte aerea della pianta soprattutto in questo periodo estivo, con riduzione della pezzatura dei frutti, marciume del capillizio radicale, morte della pianta. Il fenomeno interessa sia le cultivar a polpa verde che quelle a polpa gialla ed è maggiormente presente negli impianti situati in pianura.

Non ci sono antidoti e le incognite resto molte: la morìa sembra legata a un eccesso di umidità del terreno legata a una somministrazione esagerata di acqua di irrigazione attraverso lo scorrimento, così come ad eccessi di piovosità in termini di durata e di quantitativi. 



A settembre dello scorso anno si era già riunito, sempre a Cisterna, il Tavolo Verde composto da rappresentanti delle amministrazioni comunali interessate, principali organizzazioni sindacali di categoria (Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Aspal e Fagri), responsabili dei Comuni e del settore decentrato dell’Agricoltura di Latina e del Servizio Fitosanitario Regionale. Nell'occasione era stato predisposto un documento poi sottoposto all'attenzione della Regione che, però, denuncia Aspal, non ha avuto seguito.

Nell'incontro di martedì è stato così deciso di inviare una lettera alla Regione Lazio chiedendo un'audizione immediata e il coinvolgimento degli istituti di ricerca. "E' tutto in alto mare, pretendiamo un interessamento delle istituzioni anche nazionali", dichiara Giammatteo. "Avvieremo un monitoraggio per capire quanto è esteso il fenomeno, che interessa ormai centinaia di ettari e chiameremo in causa tutte le organizzazioni di categoria: non c'è più tempo da perdere".

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