«Ortaggi, che disastro: tracollo dei prezzi»

Pomodori, zucchine e melanzane svenduti o distrutti al Mercato di Vittoria

«Ortaggi, che disastro: tracollo dei prezzi»
Dieci centesimi per le melanzane, 15 per i peperoni e per il pomodoro rosso a grappolo, 20 per il ciliegino, 50 per il datterino. E ancora, 20 centesimi per il melone retato, 40 per il gialletto32  per le zucchine. Somiglia a un bollettino di guerra il mercuriale degli ultimi giorni del Mercato di Vittoria. Quelle riportate sono le quotazioni minime di ieri, ma il valore medio non si discosta di molto "e tanto prodotto - spiega a Italiafruit News il presidente dei Commissionari Giorgio Puccia -  resta invenduto e viene buttato. Nel caso delle melanzane, nemmeno si raccolgono più". E le prospettive non sono affatto buone: "Ad aprile, nel periodo del lockdown, si vendeva abbastanza bene e molti produttori hanno trapiantato ortaggi pensando che quel trend sarebbe continuato: arriverà una marea di offerta, non abbiamo idea di come riusciremo a collocarla". 



"Il mercato, insomma, sta andando malissimo - sintetizza Puccia - i prezzi bassi non bastano per trovare acquirenti e molta merce resta negli stand a fine giornata. Destinata all'industria di trasformazione, per pochi centesimi, o alla distruzione. Mentre ciò che si vende è spesso oggetto di contestazione. Una situazione disastrosa. Anche per le nuove produzioni".


Giorgio Puccia

"In questo periodo  - afferma Rosario Tolaro, direttore dell'area mercati di Vittoria - il calo delle quotazioni è in parte fisiologico, in quanto sono disponibili gli ultimi raccolti stagionali siciliani mentre si fa sentire la concorrenza delle produzioni a campo aperto del Centro Italia che abbassano il valore del pomodoro e degli altri ortaggi". Flettono i prezzi e calano gli accessi nella struttura mercatale: "Nel periodo del Covid - sottolinea Tolaro - erano circa 2mila, adesso sono molti meno, soprattutto da parte dei produttori. Prima di settembre temo sarà difficile assistere a una ripresa significativa".

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