«Recuperare efficienza e ridurre i costi»

Si presenta la Commissione italiana uva da tavola: un piano per la competitività

«Recuperare efficienza e ridurre i costi»
Una filiera che si è sentita trascurata e che, per tagliare col passato, ha deciso di far dialogare tutti gli anelli al proprio interno per avere poi più forza anche fuori dai propri confini, dando così più valore al prodotto. E il prodotto in questione è l'uva da tavola.
Con quasi un centinaio di aziende aderenti è stata presentata la settimana scorsa in Puglia la Commissione italiana uva da tavola: un processo aggregativo – dai vivai alla commercializzazione – che vuole offrire agli operatori del comparto nuovi servizi e opportunità, anche sul fronte della promozione del frutto.



“E' un progetto nato con la condivisione del territorio e al territorio deve far ritornare benefici e vantaggi – spiega a Italiafruit News il presidente di Cut, Massimiliano Delcore – E' un progetto associativo e aggregativo, un organismo di filiera che la guarda verticalmente: in primis ci prefiggiamo di fare attività di servizio e di rappresentanza istituzionale. Per gli associati metteremo in campo servizi specifici, ad esempio quelli dedicati alla normativa di settore, servizi per lo smaltimento del materiale plastico, ma anche convenzioni bancarie e assicurative. Poi tra i nostri obiettivi c'è un'operazione strategica di promozione e comunicazione del prodotto, perché il know-how presente nelle aziende di Puglia, Sicilia e Basilicata è un'eccellenza che va fatta conoscere”.

La Commissione italiana uva da tavola nasce in Puglia, ma come ricorda Delcore sono state coinvolte le aziende siciliane e lucane. “Siamo in contatto con realtà di areali dedicati come Canicattì e Mazzarrone, ben predisposte verso il progetto – sottolinea il presidente – ci hanno chiesto un po' di tempo per metabolizzare questo opportunità e poi essere con noi. Sarà un passaggio successivo molto importante: la Puglia non può certo immaginare di rappresentare da sola il comparto”.



Cut punta a offrire una tipologia di aggregazione nuova, che mette al centro servizi, innovazione e competitività. “Questo significa affiancare a una leadership produttiva che abbiamo, il recupero di efficienza, resa produttiva alla pianta per garantire reddito e un abbassamento dei costi operativi che può avvenire esclusivamente mettendosi insieme. Lavoreremo affinché ricerca e innovazione possano essere diffuse, in modo che gli areali italiani possano recuperare quel gap che scontiamo nei confronti dei competitori internazionali: siamo partiti molto prima e abbiamo una sorta di zavorra che non ci ha consentito di essere snelli nella trasformazione delle nostre colture”.



Al fianco del presidente Massimiliano Delcore, come espressione dei 58 soci fondatori della Commissione, sono stati indicati 12 consiglieri: Stefano Borracci, Domenico De Novellis, Donato Fanelli, Michele Laporta, Onofrio Lilla, Francesca Lonigro, Francesco Lozupone, Francesco Messina, Leonardo Nanna, Pietro Serini, Michelangelo Stolfa e Vito Valenzano.

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