Ciliegie, l'invasione è partita

Produzione italiana verso il finale, più spazio per i frutti esteri

Ciliegie, l'invasione è partita
Una campagna leggermente più breve del solito, ma soprattutto con meno volumi a disposizione. Le ciliegie italiane vedono ormai la bandiera a scacchi e nei mercati all'ingrosso della Penisola si nota una presenza crescente di prodotto estero.



Per gli areali cerasicoli italiani più vocati ormai i giochi sono fatti: in Puglia, Emilia-Romagna e Veneto sono rimaste le ultime - limitate - partite di varietà tardive; ora è il momento delle ciliegie del Trentino, ma anche per i frutti alpini si stima una disponibilità inferiore di circa il 30%. La settimana scorsa all'ingrosso le ciliegie degli Amici di Melinda venivano scambiate a 7,5 euro il chilo.



L'Italia, in questa campagna cerasicola, si è sempre mantenuta su prezzi interessanti e, facendo leva su quotazioni inferiori e una produzione non incrinata dal maltempo come quella tricolore, le produzioni estere nelle ultime settimane hanno occupato spazi sul mercato interno.



Le ciliegie spagnole ci sono sempre state e si trovano partite di qualità - frutti dal calibro elevato e particolarmente gustosi - che all'ingrosso viaggiano sui 6 euro il chilo. Il prodotto greco si attesta al massimo a 5 euro il chilo e la settimana scorsa - sempre su questi valori - abbiamo notato anche ciliegie raccolte in Germania. Per il prodotto più da prezzo, infine, la Turchia, con quotazioni che oscillavano tra i 2 e i 3 euro il chilo a seconda della qualità.

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