Le Mele del Trentino incassano il riconoscimento Igp

Ieri la pubblicazione in Gazzetta. Bellanova: si rafforza la competitività del Made in Italy

Le Mele del Trentino incassano il riconoscimento Igp
Le mele del Trentino ottengono la certificazione Igp: l'ortofrutta italiana a marchio incassa così un nuovo riconoscimento, che sarà in vigore dal 20 luglio prossimo. La Commissione europea ha infatti pubblicato ieri, sulla Gazzetta Ufficiale dell''Ue, il via libera definitivo alla registrazione della nuova Igp nel registro europeo delle denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette (Dop e Igp) e delle Specialità tradizionali garantite (Stg) contro imitazioni e falsi.



L'Esecutivo Ue ha riconosciuto che il legame delle ''Mele del Trentino Igp'' con la zona geografica di produzione, ''si basa sulla reputazione, legata ad una lunga storia che ha portato alla costruzione di solidi rapporti con i consumatori, che ne apprezzano i suoi peculiari aspetti qualitativi e distintivi e ne riconoscono i maggiori prezzi in sede di acquisto''. Le mele del Trentino sono mele di diverse varietà, a polpa bianca e dal sapore moderatamente acidulo. Nella cucina trentina, ricorda la Commissione con una nota, sono utilizzate per realizzare dolci tipici, come lo strudel, la torta di mele e le frittelle di mele. Le raccolte di antichi ricettari manoscritti, che risalgono al 1500, riportano molte varianti, ma ancora oggi le mele del Trentino sono l'ingrediente per eccellenza di questi dolci.



“Le mele del Trentino Igp e diventano la specialità Food ad Indicazione Geografica numero 303 per il nostro Paese. Un importante riconoscimento per un'altra delle tante eccellenze made in Italy”. Questo il commento della ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova. “L'Italia conferma ancora una volta la sua leadership europea nei prodotti di qualità certificata, a riprova della forza competitiva del Made in Italy nel mondo. Con un trend di crescita ininterrotto nel corso degli ultimi dieci anni, le Dop e Igp rappresentano un traino rilevante dell’agroalimentare italiano, su cui incidono per il 20%, superando i 16,2 miliardi di euro di valore alla produzione, come ha recentemente rilevato il Rapporto 2019 Ismea - Qualivita. L’esperienza italiana legata alle Dop e Igp rappresenta un patrimonio molto ricco non solo dal punto di vista economico ma anche territoriale e culturale, volano per lo sviluppo dell’economia locale e territoriale. Bisogna sempre tenere a mente come un prodotto locale, un’eccellenza o una tipicità enogastronomica del nostro territorio, è una risorsa su cui può e deve contare il nostro Paese. Un prodotto Dop, Igp, Stg più di ogni altro riesce a rappresentare all’estero, anche a migliaia di chilometri da dove è nato, la nostra identità, le radici della nostra cultura, le nostre più profonde tradizioni - conclude la ministra - La capacità di legare tradizione e innovazione”.

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