Colpo di fuoco, la continua pioggia amplifica la malattia

L'aggiornamento del Consorzio fitosanitario di Modena: «Situazione pesante per pere e mele»

Colpo di fuoco, la continua pioggia amplifica la malattia
Il meteo piovoso ed umido delle ultime settimane, così com’era prevedibile, ha ulteriormente favorito la diffusione del colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora) nei frutteti di pomacee del Nord Italia. La conferma arriva dal Consorzio fitosanitario di Modena che in una nota, pubblicata sul proprio sito web, parla di “situazione pesante” e aggravata dal mix tra continue piogge e temperature miti.

"La stagione vegetativa del 2020 è cominciata con una evidente pressione delle infezioni di Erwinia amylovora - specifica il Consorzio modenese - Gli attacchi hanno interessato sia il pero sia il melo e, in parte, alcune specie ornamentali o spontanee come il biancospino. I sintomi sono stati precoci, investendo la fase finale delle fioriture e colpendo, oltre ai mazzetti, i giovani germogli. Quello che ha spiazzato - prosegue - è stata la gravità e la diffusione degli attacchi, investendo impianti fino a quel momento sostanzialmente sani o frutteti poco vigorosi, in teoria meno suscettibili”.

Oltre al colpo di fuoco batterico, in un primo momento, si sono sovrapposte infezioni di Pseudomonas, responsabili di necrosi di gemme, foglioline e di giovani frutticini. Col trascorrere delle settimane, poi, “Erwinia amylovora ha preso corpo in modo netto e pesante” negli impianti di pomacee del Modenese, determinando per le aziende la necessità di eseguire numerosi passaggi per l’asportazione e la distruzione del materiale infetto. "A questo si è aggiunto l’andamento meteorologico degli ultimi giorni, caratterizzato da numerosi eventi temporaleschi, con temperature miti, in grado di amplificare l’incidenza della malattia", sottolinea ancora il Consorzio fitosanitario, ricordando ai produttori l'importanza di “adottare misure preventive e di risanamento” come “la bruciatura degli organi infetti”.



Sperando ora che il clima possa migliorare, rimane la grande preoccupazione della grandine che potrebbe provocare ferite nelle piante dove il batterio può facilmente insediarsi. 

Nell'ottica di prevenire lo sviluppo dell'infezione, il Servizio fitosanitario dell’Emilia Romagna era intervenuto già a fine marzo con l’istituzione di "zone cuscinetto" per Erwinia amylovora, ossia aree dove è possibile produrre e commercializzare con passaporto Zp piante di specie sensibili alla malattia. La Regione ha inoltre adottato, a partire dal 15 marzo scorso, una serie di misure di quarantena sugli spostamenti degli alveari verso "zone protette" del territorio nazionale. Tali movimenti sono consentiti solo se gli alveari vengono preventivamente chiusi per 48 ore prima di essere collocati nella nuova postazione. Il periodo di quarantena può essere dimezzato a 24 ore nel caso l'alveare sia sottoposto, prima della chiusura, a un trattamento antivarroa a base di un farmaco veterinario autorizzato contenente acido ossalico.

Comparso in Italia nel 1991, il colpo di fuoco batterico è oggi presente nella maggior parte degli areali di pomacee. I sintomi coinvolgono l’intera pianta: i fiori e i germogli avvizziscono e anneriscono, ripiegandosi a uncino; le parti legnose presentano cancri dai quali vengono emesse delle goccioline di essudato batterico; i rami e i tronchi infetti, se scortecciati nelle parti sane vicine ai cancri, sono di colore rosso-olivastro.

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