Eataly, riorganizzazione e sviluppo

Ridurre i costi e aumentare l'efficienza. Verso nuove aperture

Eataly, riorganizzazione e sviluppo
La ristorazione ha subìto una bella botta dal coronavirus ed Eataly non ne è esente. Ma la catena fondata da Oscar Farinetti e guidata dal figlio Nicola chiude un 2019 col segno più e guarda all'anno in corso con un piano di sviluppo all'estero da portare a termine.

Oscar farinetti

La settimana scorsa Milano Finanza ha riportato i risultati economici di Eataly, che nell'esercizio appena concluso è tornata in utile (8 milioni) grazie alla partecipazione che deteneva in Lurisia e ceduta a Coca-Cola (una plusvalenza da 22,9 milioni). I ricavi dello scorso anno sono stati pari a 527 milioni, 236,7 milioni generati negli Stati Uniti d'America e 235 milioni nel nostro Paese.

Il 2020 era partito col piede giusto: gennaio e febbraio avevano infatti registrare un aumento del giro d'affari del 6,6%. Poi, però, Covid-19 ha stravolto tutti i programmi. La società, tuttavia, sta lavorando per le nuove aperture programmate a Dallas e San Jose, Londra e Bruxelles, oltre che a Verona.



Milano Finanza riporta come Eataly sia in trattativa per ottenere nuovi finanziamenti dalle banche (100 milioni con garanzia Sace), risorse che serviranno allo sviluppo (come il recente aumento di capitale da 25 milioni) mentre la società si impegnerà a darsi una nuova struttura. L'obiettivo? Ridurre i costi e aumentare l'efficienza.

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