«Frutta italiana apprezzata all'estero in tempi di Covid»

Renella a Think Fresh Webinar Preview: problemi ma anche opportunità sui mercati lontani

«Frutta italiana apprezzata all'estero in tempi di Covid»
All’inizio la diffidenza di clienti e fornitori stranieri, che vedevano nell’Italia un Paese dal quale stare lontano. Poi, quando la pandemia si è diffusa a macchia d'olio abbattendo idealmente ogni confine, ecco i problemi operativi e logistici per veicolare adeguatamente e tempestivamente frutta e verdura. Insieme però ad alcune opportunità. In occasione del Think Fresh Webinar Preview di giovedì scorso, Augusto Renella, marketing manager e coordinatore commerciale estero di Naturitalia ha raccontato l’esperienza dell’importante cooperativa agricola con sede nel Bolognese. 

“Dopo la diffusione del virus su scala mondiale - ha spiegato - i mercati europei hanno evidenziato in tempi diversi le stesse tendenze del mercato italiano e ciò ha determinato la necessità di adeguarsi ai cambiamenti nelle modalità di acquisto e nelle scelte, già note nella Penisola: su tutte, la predilezione per il confezionato e per prodotti con shelf life lunga. L’Italia ci è passata per prima e non ci siamo fatti trovare impreparati: abbiamo adottato le opportune contromisure, garantendo una pronta risposta alle esigenze dei nostri referenti esteri, compresa quella di comunicare adeguatamente la sicurezza alimentare dei prodotti”. 



Il virus, peraltro, ha aggiunto Renella (foto sopra), si è intromesso in una campagna già difficile per kiwi e pere, “ma le filiere hanno tenuto e il Made in Italy ha confermato la sua capacità di farsi apprezzare”. 

Sui mercati più lontani, quelli del Far East, gli effetti del Covid  si sono peraltro manifestati quando il grosso delle spedizioni di kiwi era già avvenuto (“tra novembre e dicembre”), mentre le pomacee hanno maggiormente sofferto difficoltà di natura logistica che hanno determinato, in certi casi, aumenti dei costi. “L’italianità resta un valore riconosciuto”, ha concluso Renella. “E ci aspettiamo nuove opportunità legate al prodotto ma anche al modo di raccontarlo, vista la crescente attenzione nei confronti del confezionato”.

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