Aglio Polesano Dop, countdown pieno di speranze

Duoccio: grandi aspettative per la campagna, mercato italiano più attento alla qualità

Aglio Polesano Dop, countdown pieno di speranze
Si avvicina il momento del via per la campagna dell’aglio Bianco Polesano Dop, che ha nell’azienda Duoccio Srl di Gavello (Rovigo), presente sul mercato da oltre 40 anni, uno dei principali punti di riferimento. “Sarà una stagione particolare - dice il titolare Lucio Duoccio - dopo lo spauracchio Covid che ha creato non poche tensioni sulle scorte, trattandosi di un prodotto strategico che viene raccolto una volta l’anno, ci sono le premesse per una campagna interessante, anche se è prematuro per sbilanciarsi”.

Le prime operazioni in campo, in Veneto, sono in programma a fine giugno: “Quella della raccolta è la fase più importante per l’aglio; laddove dovesse esserci tempo avverso potrebbero innescarsi problemi legati all’aspetto del prodotto che potrebbe macchiarsi, mantenendo comunque inalterate le caratteristiche qualitative”. Una quarantina gli ettari gestiti tramite l’azienda agricola di riferimento, che esprime un prodotto idoneo alla classificazione Dop. In altre regioni Duoccio fa affidamento su conferitori legati all’azienda da lunga data che, lo scorso ottobre, hanno seminato quantitativi in linea con gli anni scorsi tra Pianura Padana,  Sulmona (per l’aglio rosso), Molise e Trapanese (per l’aglio rosso di Nubia).



“L’aglio vale il 60% della produzione totale ma commercializziamo anche scalogno e cipolla che pesano rispettivamente il 25-30% e il 15%”, racconta ancora Duoccio, che punta su eccellenze regionali e identificabili per il mercato italiano, definito “evoluto e attento”, mentre negli altri Paesi europei si registra meno sensibilità su questo fronte: “Negli ultimi anni però l’attenzione per l’aglio Dop o rosso di Nubia è lievitata anche Oltralpe”, puntualizza Duoccio. Attenzione alla sostenibilità, con pack compostabili, e ai localismi rappresentano due capisaldi della strategia aziendale.

In termini di volumi, mercato interno ed export si dividono in parti uguali le quote; principali riferimenti esteri sono i Paesi limitrofi dell’arco alpino. “I rapporti con la Gdo sono in fase di intensificazione a discapito dell’ingrosso ortofrutticolo”, conclude l’imprenditore polesano, la cui azienda registra una crescita di volumi del 5-7% ogni anno. 

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