Attualità
Spagna, la resilienza dell'ortofrutta nell'epidemia
Le esportazioni di frutta a +10% hanno evidenziato il ruolo chiave del settore
Se c’è un settore che meglio di altri ha superato la crisi del Coronavirus, dando un fondamentale contributo alle economie nazionali, è stato quello dell’ortofrutta.
Come riporta la testata online Fruitnet.com anche in Spagna il settore ha ricoperto un ruolo chiave, dimostrando tutta la sua resilienza: testimoni i dati sulle esportazioni di marzo, cresciute del 3,6% in volume e del 12% in valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Crescite significative, considerato che il Paese è rimasto in lockdown per metà del mese a causa della pandemia.
Le spedizioni hanno raggiunto 1,3 milioni di tonnellate per un valore di 1,592 miliardi di euro, secondo i dati doganali. Fepex – la federazione spagnola delle associazioni di produttori ed esportatori di frutta e verdura - ha affermato che i risultati riflettono "la forza del settore e la sua importanza strategica nella società e per l'economia spagnola".
Le esportazioni di frutta sono cresciute del 10% in volume e del 19% in valore rispetto allo stesso mese del 2019, per un totale di 658.103 tonnellate e 836,7 milioni di euro, registrando forti aumenti nella maggior parte dei prodotti, ad eccezione delle fragole.
Gli agrumi, i frutti che per tradizione sono maggiormente esportati a marzo, hanno mostrato il maggiore aumento di volume e valore, con quasi mezzo milione di tonnellate esportate (499.291 tonnellate, dati Valenciafruits.com).
Notevole è stato anche l'aumento delle esportazioni delle mele, in crescita del 47% in volume e 61% in valore (12.385 tonnellate e 9,3 milioni di euro) e delle pere in aumento del 5% in volume (7.140 tonnellate) e 21% in valore ( € 5,6 milioni).
Sono invece diminuite le fragole, registrando -3,4 per cento in volume e -8% in valore rispettivamente a 76.934 tonnellate e 153,5 milioni di euro: segno che i consumatori hanno preferito frutti meno deperibili.
In controtendenza le esportazioni di ortaggi, che a marzo sono diminuite del 2% a 669.119 tonnellate, ma il cui valore è aumentato del 7% a 755 milioni di euro.
A dominare le esportazioni sono stati pomodori, peperoni, lattuga e cavoli: mentre i volumi di pomodori e peperoni sono diminuiti rispettivamente del 15% e del 5% (quindi a 100.857 tonnellate e 114.191 tonnellate), il loro valore è aumentato leggermente: dal 2% a 129 milioni di euro nel caso dei pomodori e dal +1% a 170 milioni di euro per peperoni.
Le esportazioni di lattuga sono diminuite in volume e valore, raggiungendo 102.693 tonnellate (-9%) per un valore di 91 milioni di euro (-2%), mentre i cavoli sono cresciuti sia in volume, con 77.609 tonnellate (+ 5,5%) che in valore, con 85 milioni di euro (+ 14 %).
"Frutta e verdura sono uno dei pochi settori della bilancia commerciale spagnola ad aver registrato un'evoluzione positiva in questo mese di marzo” ha osservato Fepex.
“Per questo motivo – hanno concluso - ribadiamo la necessità di nuove misure per migliorare la competitività e affrontare la minaccia dei paesi terzi che non applicano il rigoroso quadro normativo comunitario, nonché un secondo gruppo di misure per i settori gravemente colpiti dalla pandemia, come i frutti di bosco, in modo che possano affrontare la prossima campagna e continuare a contribuire alla fornitura del mercato nazionale e comunitario”.