E' l'agroalimentare il «vero motore» dell'Italia

Pugliese: per rilanciare l'economia bisogna dare fiducia alle aziende del settore

E' l'agroalimentare il «vero motore» dell'Italia
L’agroalimentare è il vero motore dell’Italia. Un settore che, in tutti le sue specifiche attività - dalla produzione al confezionamento, dalla logistica alla distribuzione - ha continuato a lavorare ininterrottamente in questi mesi di pandemia. Un lavoro, svolto con dedizione e senso di responsabilità, che merita la fiducia di tutti. Lo ha spiegato Francesco Pugliese, Ceo di Conad in un editoriale - intitolato “il vero motore d’Italia - che ha pubblicato ieri sulla propria pagina Linkedin, attraverso il quale suggerisce al Governo di rifocalizzare l’attenzione sugli investimenti a favore delle filiere agroalimentari per rilanciare l’economia nazionale.  

“In questi mesi abbiamo continuato a lavorare senza sosta con i nostri fornitori, in buona parte italiani, contribuendo a tenere in piedi le nostre filiere e una fetta della nostra economia. Ora che siamo nella Fase 2, se si cerca un modo per far ripartire il nostro Paese, basta guardare gli scaffali dei supermercati e ripercorrere all'indietro il viaggio delle merci - scrive Pugliese nell’articolo - Logistica, trasporti, confezionamento, trasformazione, agricoltura… e tanti altri settori che sicuramente ho scordato. È pieno di gente che non si è potuta chiudere in casa, gente imprescindibile. Anche servire al banco, di questi tempi, salva delle vite. Forse è per questo che queste persone hanno tirato dritto con senso del dovere, ordine e abnegazione. Un piccolo esercito che diamo per scontato, che non combatte guerre ma le vince sul campo che coltiva. Un mondo che ora andrebbe premiato investendo su di lui, su quelle infrastrutture su cui non può contare, su tutti i limiti che da anni io e tanti altri ricordiamo di continuo”.

“Perché oggi, con tutto quello che è capitato in due mesi, gli scaffali sono sempre pieni - aggiunge il Ceo di Conad - Le filiere hanno garantito continuità e qualità di prodotto perché hanno capito prima di tutti che non si curano le malattie diminuendo la qualità della pagnotta”. 

Pugliese conclude l’editoriale evidenziando l’importanza di dare fiducia alle aziende agroalimentari. Una sorta di monito ai mondi delle banche e delle istituzioni. “La fiducia è il più grande investimento a fondo perduto che si possa fare, soprattutto quando c’è il senso di responsabilità a garantirlo. Poi c’è anche il denaro che sarà sicuramente necessario. Ma non si dà denaro - sottolinea - a chi non ha fiducia e non è responsabile”.
 
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