Il grido d'allarme della IV gamma

All'assemblea dell'Uif l'Sos del settore. Volumi giù anche a inizio maggio

Il grido d'allarme della IV gamma
Il grido d’allarme delle aziende della IV gamma. La scorsa settimana le imprese di settore aderenti a Uif-Confindustria si sono riunite in assemblea portando alla luce, come riferisce il presidente di categoria Andrea Montagna, “la situazione di grave difficoltà causata dal forte calo dei volumi e dal contestuale aumento dei costi”. La chiusura dell’Horeca, i problemi nell’export, il cambiamento del mix nei canali d’acquisto, la riduzione della frequenza d’acquisto, hanno duramente colpito i prodotti-servizio che per loro natura hanno una shelf life limitata.



“Gli ultimi dati Nielsen disponibili, riferiti a inizio maggio, sono ancora pesanti, anche se fanno segnare un lieve miglioramento rispetto alle settimane precedenti”, sottolinea Montagna. “Dal 4 al 10 maggio i volumi si sono contratti dell’8% rispetto all’analogo periodo del 2019, mentre nel periodo dell’emergenza Covid, dal 17 febbraio, il calo complessivo è dell’8,3%. Va però considerato che aprile era stato pessimo, con flessioni anche a doppia cifra: -17,1% dal 12 al 19 del mese, -9,2% fino al 26 aprile, -12,5% nella settimana che ha chiuso il 3 maggio. Con queste premesse, il -8% non può certo essere accolto con soddisfazione ma segna una mitigazione del calo. La fine del lockdown  segnerà una svolta ma ci vorrà tempo perché il ready to eat riprenda lo slancio ante-Covid”.


Andrea Montagna

Nel frattempo le aziende di settore devono fronteggiare da un lato l’aumento degli oneri legati al costo dei dispositivi per la protezione della salute (come i termoscanner) e il rincaro di quelli precedentemente già utilizzati negli stabilimenti, come le mascherine; dall'altro la minore produttività. “Costi fissi incomprimibli e minori volumi impattano sul conto economico”, commenta il responsabile di Uif IV Gamma.

Ma il settore guarda avanti e pensa a un futuro all’insegna dell’ulteriore qualificazione:  “Siamo impegnati da tempo per arrivare a una revisione in senso più restrittivo del regolamento del giugno 2014 recante disposizioni concernenti la preparazione, il confezionamento e la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma. L'obiettivo è aumentare ancora la sicurezza alimentare.  Avremmo voluto discuterne a febbraio nella piana del Sele, in un incontro tra produzione, industria e rappresentanti della politica. E' saltato tutto per l’inizio della pandemia, ma non ci fermiamo”. 

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