Manodopera assente, gli asparagi rimangono nei campi

Manodopera assente, gli asparagi rimangono nei campi
La mancanza di manodopera sta causando rallentamenti e difficoltà nelle raccolte degli asparagi e degli ortaggi del Basso Padovano. Alcune aziende, addirittura, stanno decidendo di lasciare gli asparagi nei campi e qualcuno rinuncerà a raccogliere le orticole se non arriveranno in fretta rinforzi.

Adriano Favazza, presidente del settore ortofrutta di Confagricoltura Padova, sta facendo la raccolta dei fagiolini con l’aiuto di un solo bracciante e, ogni tanto, qualche occasionale trovato grazie alle cooperative. E nella zona di Montagnana quasi tutti gli agricoltori sono nelle sue condizioni. “Ci sono aziende agricole che avevano squadre di 20-30 lavoratori polacchi – dice – e adesso si ritrovano con una manciata di uomini a dover raccogliere quintali di prodotto. Io stesso avevo cinque braccianti lo scorso anno e quest’anno ne ho solo uno. Ora, nell’ordine, ho le raccolte dei fagiolini e altri ortaggi, poi arriveranno le ciliegie, i meloni e infine il radicchio. Come faccio a raccoglierli se non ho nessuno? Se non ci danno la manodopera che serve, dovrò per forza eliminare qualche pezzo di serra. Ho già tolto i peperoni: terrò solo le colture più redditizie”.

Il mercato dell’asparago, che vede Padova prima provincia in Veneto con oltre 540 ettari coltivati, era partito molto bene, con prezzi che prima di Pasqua erano schizzati a oltre 7,5 euro al chilo. Ora i prezzi si sono dimezzati e in più c’è il problema della manodopera. Perciò tanti stanno pensando di non raccoglierli: “Avevo alcuni ettari coltivati ad asparago ma, vista la situazione, quest’anno ho deciso di non piantarli – spiega Favazza - So che molte aziende stanno decidendo di non raccogliere più il prodotto nei campi. L’emergenza coronavirus sta determinando troppe incertezze sia sulla manodopera che sui prezzi, quindi si preferisce concludere in anticipo la campagna”.

“Già da metà marzo abbiamo segnalato come, con l’emergenza coronavirus, il reperimento di manodopera sia diventato molto difficile a causa del blocco della circolazione – ricorda Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova - Abbiamo settori cardine, come quello orticolo e frutticolo, che rischiano di rimanere completamente bloccati a causa della carenza di braccianti. Ci fa piacere l’apertura dei giorni scorsi sui voucher del ministro dell’agricoltura Teresa Bellanova, che ne ha ipotizzato una formula semplificata ad uso di studenti e disoccupati. Però siamo già in enorme ritardo e ora bisogna passare dalle parole ai fatti, perché siamo in grande sofferenza di manodopera e tra poche settimane cominceranno anche le raccolte della frutta. Andrebbe inoltre riattivato il decreto flussi, che l’anno scorso fu pubblicato nel mese di aprile, per far entrare in Italia i braccianti di provenienza extracomunitaria. L’anno scorso, in provincia di Padova, le domande furono 300, ma ne vennero assegnati solo 80. Confagricoltura intanto si è attivata con la piattaforma Agrijob di incontro tra domanda e offerta di lavoro (bit.ly/3dbokZK) e apprezza lo sforzo della Regione Veneto che, con Veneto Lavoro e le organizzazioni di categoria, ha avviato lo sportello Incontralavoro per il reclutamento di personale in agricoltura”.

Fonte: Confagricoltura Padova