«Costi alti per il trasporto, estero meno accessibile»

3Frutti: vendite in calo da fine marzo dopo un ottimo avvio d'anno

«Costi alti per il trasporto, estero meno accessibile»
Logistica e trasporti rendono complessa l’attività delle aziende specializzate nell’import-export ortofrutticolo: è il caso della società padovana 3Frutti, che in questo periodo sta acquistando materia prima dall’estero per rivendere nel Nord ed Est Europa. Tra le referenze commercializzate anche angurie siciliane, spagnole, tunisine che per il momento vengono vendute prevalentemente in Romania e Ungheria. “E’ un periodo fiacco, difficoltà e costi dall’autotrasporto complicano la vita”, la testimonianza del responsabile commerciale Roberto Donà.

“Disponiamo di due piattaforme, in Slovacchia e Romania, ma nelle ultime settimane abbiamo dovuto ridurre i quantitativi veicolati sia perché un po’ in tutta Europa i consumi sono in calo e si cerca di comprare l’essenziale, sia perché ogni invio di merce costa praticamente il doppio, rispetto a un periodo normale, in quanto non ci sono rientri”



La crisi morde da un mese circa: “Le vendite di ortofrutta a gennaio e febbraio erano andate bene, meglio dello scorso anno - dice Donà - e all’inizio dell’emergenza sono aumentate a dismisura; da fine marzo però il mercato si è praticamente bloccato, anche se c’è da dire che aprile è tradizionalmente un mese tranquillo, in attesa si renda disponibile la produzione italiana da avviare all’export, dalle patate alla carote”. Anche lo stop all’Horeca rappresenta un duro colpo: “il fermo delle mense, la chiusura della ristorazione e delle pizzerie ha determinato il crollo delle forniture di prodotti a consumo fisso, come i funghi”. Tirando le somme dall’inizio dell’anno, in ogni caso il settore sta tenendo, commenta l'operatore, secondo cui la vera incognita “è la tenuta del sistema economico, italiano e continentale, in autunno: la vera partita si gioca dopo l'estate".

Copyright 2020 Italiafruit News