Asparagi, l'export conforta Futuragri

De Filippo: mercato interno meno ricettivo per l'effetto Covid, bene Oltralpe

Asparagi, l'export conforta Futuragri
Meno volumi sul mercato interno, ma gli asparagi di Futuragri si “riscattano” con l’export. “In tempi di Covid registriamo meno acquisti per quello che è uno dei nostri prodotti di punta, penalizzato forse dall’elevata deperibilità che mal si coniuga con l’attuale bassa frequenza d’acquisto”, spiega a Italiafruit News il responsabile commerciale Giuseppe De Filippo. “Non a caso i nostri spinaci in busta, a più lunga conservazione, non hanno sofferto lo stesso problema. Riusciamo però a compensare bene con la vendite all’estero: Germania, Austria, Svizzera, comprano bene e volentieri gli asparagi di Futuragri, dai volumi in linea con lo scorso anno, solo in parte colpiti dalla gelata di gennaio”. Nessun problema di logistica o trasporti, sottolinea De Filippo. 




La cooperativa foggiana è leader a livello nazionale nella produzione di asparagi verdi, lavorati su circa 600 ettari ed è in grado di "trasferirli" in ogni tipo di confezione, dalle punte al "microondabile" al mazzo da 500 grammi. Dallo scorso anno, grazie al cambio delle linee di lavorazione dispone di una produzione potenziale di 35mila quintali e può commercializzare ogni giorno 750 quintali di asparagi in mazzetti in Italia e in Europa.



“Terminata la campagna degli spinaci, quella degli asparagi è ancora nella prima fase e si protrarrà fino a metà giugno inoltrato; per il momento ne abbiamo commercializzato il 20-25% circa”, aggiunge De Filippo. “Dopo un avvio garibaldino della Spagna, che ha approfittato dei problemi collegati alle gelate, il mercato è diventato relativamente tranquillo, senza accavallamenti e questo ci fa ben sperare per le prossime settimane”, dice ancora il responsabile di Futuragri. 

La cooperativa pugliese si è prontamente adeguata alle disposizioni richieste dall’emergenza in atto implementando i dispositivi di protezione (“inizialmente le mascherine erano artigianali”, sottolinea De Filippo), provvedendo alla periodica disinfestazione anti Covid-19, inserendo divisori in plexiglass nei magazzini, dove viene quotidianamente misurata la temperatura di chi lavora; anche lo smart working rientra nella strategia aziendale.

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