Mercato di Palermo, crollano le vendite

Gli orari ristretti spingono i produttori locali verso altre strutture. «Calo dell'80-90%»

Mercato di Palermo, crollano le vendite
La prolungata chiusura non sembra essere servita a risolvere i problemi del Mercato di Palermo, che dalla riapertura avvenuta sabato 27 marzo (il lunedì successivo al pubblico), soffre a causa di numerose criticità. Se da un lato è ripreso l’arrivo della merce, dall’altro permangono numerose difficoltà che appesantiscono le contrattazioni: il calo delle vendite, sottolineano gli operatori, si attesta attorno all’80-90% rispetto alla media di un periodo normale. I clienti scelgono soluzioni alternative.

“Pochi, pochissimi i clienti rispetto al passate”, denuncia Alberto Argano, presidente provinciale dei concessionari aderenti a Confcommercio che nei giorni scorsi è stato ascoltato in commissione comunale attività produttive e successivamente, venerdì, ha avuto un incontro in videoconferenza con l’assessore Leopoldo Piampiano. “Bisogna allargare la forbice degli orari relativi al servizio di consegna della merce che viene prenotata on line da parte dei negozianti e che noi consegniamo a domicilio”. Un servizio che oggi, secondo le nuove regole si può espletare soltanto dalle 10,30 alle 12,30: i grossisti vorrebbero estenderlo dalle 5,30 alle 11.



“E’ fondamentale - prosegue Argano - incrementare l’offerta della produzione locale mettendo i produttori nelle condizioni di consegnare la merce e aumentando il numero di ingresso degli acquirenti fino a 150 per fascia oraria. Se mancano i prodotti locali, infatti, i dettaglianti vanno a comprare l’ortofrutta negli altri mercati dove gli agricoltori hanno ora concentrato le consegne per evitare l’imbuto creatosi da noi”.

E in Comune l’opposizione denuncia: le contrattazioni si stanno concentrando tutte sui mercati attorno a Palermo, come Partinico Termini e Villabate o comunque al di fuori dalla struttura di via Montepellegrino. La crisi è pesante; l’obiettivo è quello di cercare un compromesso tra esigenze di tra sicurezza e business, per tornare a rendere commercialmente attrattivo il principale mercato ortofrutticolo del capoluogo di regione della Sicilia.

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