Le gelate colpiscono anche Piemonte e Lazio

Il punto con Bergami (Confagricoltura) e Dalpiaz (Apot). Le foto dei lettori

Le gelate colpiscono anche Piemonte e Lazio
Altra giornata critica per il comparto ortofrutticolo italiano, che anche ieri si è risvegliato con gelate diffuse a macchia di leopardo su buona parte delle regioni del Nord e del Centro. Nelle ultime settimane, oltre ad Emilia-Romagna e Veneto, sono stati interessati dal crollo termico anche altri due importanti areali frutticoli. Stiamo parlando del Piemonte e del Lazio

Come spiega a Italiafruit News Albano Bergami, presidente nazionale della sezione frutticola di Confagricoltura, “le gelate hanno colpito duro la provincia di Cuneo, in particolare la zona di Mondovì, dove si temono danni importanti sulle colture di drupacee. Tra Roma e Latina, poi, alcuni produttori mi hanno segnalato problemi sul kiwi, in particolare per le produzioni a polpa gialla, a causa di temperature notturne che in alcune zone sono scese fino a -3 gradi centigradi”.

“In Trentino Alto Adige, la situazione si conferma ragionevolmente tranquilla per il melo, anche perché la fioritura è appena appena iniziata e molti produttori utilizzano sistemi di difesa come l’antibrina, le reti antigrandine tirate e le candele”, sottolinea a Italiafruit News Alessandro Dalpiaz, direttore di Apot e Assomela. Che precisa: “Qualche criticità in più si manifesta sulla frutta estiva e le ciliegie”.



Tutte le specie frutticole dell’Emilia-Romagna e del Veneto, anche ieri, hanno subito purtroppo un altro duro colpo, come testimoniano anche le numerose segnalazioni e foto postate dai produttori sulla pagina Facebook di Italiafruit News, alcune delle quali pubblicate in questo articolo. “La gelata ha replicato i danni già gravissimi del giorno prima e della scorsa settimana - sottolinea ancora Albano Bergami - Nell’areale romagnolo le minime notturne sono scese a medie di -2-3 gradi centigradi, con punte di -6 gradi a Lugo. Nel Ferrarese e nel Modenese si sono invece registrati picchi negativi di -4-5 gradi in alcuni comuni, con medie comunque sottozero di diversi gradi”.



"Le perdite più consistenti nelle due province di Ferrara e Modena si prevedono per le mele Fuji: già oggi, infatti, non è difficile trovare impianti di questa varietà che presentano il 70% di fiori necrotizzati. Per quanto riguarda le pere, invece, le tipologie più colpite sono le precoci quali Santa Maria, Carmen e Williams. Mentre l’Abate Fetel, in generale, si è riuscita a salvare dal gelo: le lessature, per ora, si notano solo nelle parti basali degli impianti".

“Devo dire, come aspetto positivo, che i produttori di frutta che dispongono di impianti antibrina ben progettati sono riusciti a ridurre in maniera significativa la quota di danno. Questo tipo di difesa si conferma quindi un valido strumento per combattere le gelate”, conclude il presidente nazionale della sezione frutticola di Confagricoltura.



Intanto, l’assessore all’Agricoltura dell'Emilia-Romagna, Alessio Mammi, ha convocato per la metà della prossima settimana una riunione straordinaria della Consulta agricola per fare il punto sui danni alle colture e definire, in collaborazione con le organizzazioni agricole, gli interventi urgenti da mettere in cantiere e la richiesta di adeguate misure di sostegno da sottoporre al più presto al governo. Un vertice al quale parteciperà anche il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che sta seguendo da vicino l’evolversi della vicenda. 



Per quanto riguarda il bacino frutticolo del Veronese, in Veneto, i danni maggiori si stanno rilevando in pianura. “Nella campagna di Villafranca le temperature son andate a -3,5 gradi - dice Pietro Spellini, frutticoltore di Confagricoltura Verona - So che anche a Zevio sono andati sotto di oltre 2 gradi. Temiamo danni importanti sia sui peri che sui meleti precoci”.

“Ancora una volta le piante più colpite sono state le drupacee - aggiunge Francesca Aldegheri, referente di giunta di Confagricoltura Verona per il settore frutta - Anche se i conti li faremo nei prossimi giorni, posso dire  che i danni più evidenti sono a carico delle albicocche, per le quali avevamo già messo in conto perdite fino all’80% del raccolto, e per i kiwi, dove abbiamo visto parecchi germogli bruciati dal freddo. Stavolta anche le ciliegie hanno preso una bella botta: su molte piante si vede il frutticino annerito. Sembrerebbe essere andata un po’ meglio per le mele - conclude - che però avevano preso una mazzata la settimana scorsa, soprattutto Gala e Pink Lady”.



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