Vespa samurai, le Regioni scaldano i motori

Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte: «Siamo pronti alla lotta biologica»

Vespa samurai, le Regioni scaldano i motori
Finalmente il decreto autorizzativo che consente alle Regioni di immettere nell’ambiente la vespa samurai - uno degli antagonisti più efficaci della cimice asiatica - è arrivato (clicca qui per leggere il nostro articolo). Le Amministrazioni dei territori del Nord Italia che nell’annata 2019 sono stati più colpiti dall’insetto killer hanno ovviamente accolto con grande soddisfazione questo provvedimento, che la filiera ortofrutticola nazionale attendeva da almeno quattro anni. Un percorso lunghissimo e tortuoso che il 31 marzo scorso si è concluso con successo. 

Ora però inizia un’altra partita. Le stesse Regioni non devono infatti mai dimenticarsi che i primi lanci di vespe samurai andrebbero effettuati fin da questa primavera. Aspettare l’estate, potrebbe servire a poco o nulla per limitare i danni della prossima campagna frutticola. Che, tra l’altro, sarà sicuramente caratterizzata da una ridotta produzione disponibile a causa delle continue gelate delle ultime settimane.

Attraverso le parole dell’assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan, il Veneto ha evidenziato di essere sul pezzo: “Saremo tra le prime Regioni in Italia a sperimentare da subito l’impiego della vespa samurai come mezzo di contrasto biologico alla cimice asiatica. La ricerca di laboratorio, finanziata dalla Regione e in atto con l’Università di Padova, consente di essere ora in prima fila nell’avvalerci dell’autorizzazione all’inserimento in natura. La vera sfida sarà ora quella di accelerare al massimo l’impegno dei nostri Servizi Fitosanitari e dei ricercatori dell’università patavina - ha aggiunto Pan - per riuscire a proteggere il più possibile i prossimi raccolti di frutta e ortaggi nell’ormai imminente stagione estiva”.



Anche l’Emilia-Romagna ha detto di essere quasi pronta. Nei giorni scorsi l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi, ha indicato infatti che “i primi lanci su grande scala saranno effettuati a metà giugno, quando ci saranno le deposizioni delle nuove uova dalla cimice. Il Servizio Fitosanitario regionale, in collaborazione con una rete di laboratori, ha lavorato in autunno e in inverno per la raccolta delle ovature di cimice asiatica che servono alla riproduzione della vespa samurai. Siamo e saremo a fianco dei produttori - ha specificato - che soprattutto nel 2019 hanno subito perdite davvero ingenti e in questi giorni stanno pure soffrendo per i danni delle gelate tardive”. 

Pure dall’assessore piemontese, Marco Protopapa, sono arrivate parole rassicuranti: “Noi siamo pronti a partire con la lotta biologica - ha detto - Dopo l’adozione del ministero dell’Ambiente, potranno essere presentate ed approvate rapidamente le relazioni necessarie per avviare davvero un progetto tanto atteso quanto necessario. A questo progetto stanno lavorando da tempo diverse Università italiane, il Crea ed altre istituzioni di ricerca quali Agrion in collaborazione con il settore fitosanitario, le organizzazioni di categoria e le associazioni di produttori”, ha rimarcato l’assessore piemontese".

Ieri, intanto, anche l'onorevole Margherita del Sesto, portavoce del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati, ha fatto capire che il Governo è particolarmente attento al tema: "Nei prossimi giorni seguiranno - ha annunciato su Facebook - anche grazie all’intenso lavoro che sta facendo il sottosegretario all'Agricoltura Giuseppe L'Abbate, due azioni fondamentali per avviare i primi lanci della vespa samurai a giugno, così come suggerito dagli scienziati. Parallelamente saranno gestite le valutazioni del rischio, prodotte dalle regioni colpite, da parte del ministero dell’Ambiente e il Mipaaf che dovrà approvare un decreto che fissi i criteri per un piano del servizio fitosanitario nazionale in grado di indicare tutte le azioni da intraprendere: siti di lancio, numero dei parassitoidi, centri di moltiplicazioni, ecc.".

Appurato che la consapevolezza del mondo politico sembra non mancare, il settore agricolo spera solo che tali promesse, possano essere mantenute.

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