«Ecco come le micorrize migliorano la nutrizione della pianta»

I risultati di Xedagreen nella coltivazione del pomodoro in serra

«Ecco come le micorrize migliorano la nutrizione della pianta»
La simbiosi tra funghi micorrizici e l'apparato radicale delle piante può - grazie all'attivazione di favorevoli processi di scambio - migliorare i processi fisiologici e quindi portare a una qualità del prodotto ortofrutticolo più elevata, oltre che a una produzione maggiore. Agire sulla rizosfera, però, non è immediato: se in passato l'impiego delle micorrize è stato frenato dalla mancata solubilità in acqua dei formulati presenti sul mercato, precludendo così l'utilizzo in fertirrigazione, oggi questo limite non esiste più.

Xedagreen - un inoculo terricolo prevalentemente a base di funghi micorrizici arbuscolari del genere Glomus spp., sviluppato da Xeda Italia - presenta infatti una formulazione totalmente idrosolubile, che lo rende idoneo a tutti i tipi di applicazione e irrorazione in campo. Il formulato è utilizzabile su colture frutticole e orticole in aziende a conduzione convenzionale, a regime integrato e anche in agricoltura biologica.



"Questo fondamentale aspetto innovativo, però, non è l'unico: nella messa a punto di Xedagreen è stata infatti curata la componente qualitativa legata al reale contenuto di funghi micorrizici arbuscolari - sottolinea Andrea Bosi, country manager di Xeda Italia - In Xedagreen, infatti, oltre alla presenza di Trichoderma e batteri della rizosfera, sono presenti ben 7 specie di funghi micorrizici (Glomus mosseae, G. intraradices, G. aggregatum, G. clarum, G. deserticola, G. etunicatum, G. monosporum). La presenza di specie diverse di Glomus favorisce un'ottimale standardizzazione delle prestazioni del prodotto, in quanto è notoriamente variabile la predisposizione delle diverse specie alle varie funzioni tipiche della micorrizzazione; per esempio Glomus clarum e Glomus aggregatum stimolano nella pianta una maggior tolleranza allo stress idrico rispetto al ben più noto Glomus mosseae".

Valutare la micorrizzazione nella propria strategia è interessante sotto vari punti di vista, a partire dal miglioramento degli aspetti nutritivi. "Lo sviluppo delle ife dei funghi all'esterno ed all'interno delle radici della pianta coltivate, e quindi l'instaurarsi della micorrizzazione, comporta una serie di benefici - osserva Bosi - Innanzi tutti viene potenziato lo sviluppo radicale delle piante e si nota un miglioramento dell'assorbimento di ioni presenti a bassa concentrazione nella soluzione circolante o la cui forma è poco mobile nel terreno (fosforo e microelementi). Si ottiene poi una protezione nei confronti di tossine e metalli pesanti; oltre a un miglioramento della struttura del suolo attraverso un aumento di sostanze umiche. La popolazione microbica della rizosfera viene riequilibrata, ottenendo un miglioramento della radicazione e dell'affrancatura della pianta".



Xeda Italia ha testato Xedagreen e gli effetti della micorrizzazione nella coltivazione del pomodoro in serra, confrontando la crescita e la fruttificazione di piantine micorrizzate e piantine non micorrizzate. Le prime mostrano fusti più robusti ed eretti e un altezza superiore mediamente del 5-10%. Nella fase di fioritura il 30% delle piante non micorrizate presenta fiori contro il 100% delle corporizzate; mentre in fase di fruttificazione si ha un 40% contro 90%. Le piantine sono poi state sottoposte a uno stress idrico (2 settimane senza irrigazione) e se il 20% del campione micorrizato presentava appassimento, quello non trattato con Xedagreen arrivava all'80%. La raccolta dei pomodori, infine, ha portato a un risultato superiore del 17% per le piante micorrizate, come si vede in tabella.



"L'utilizzo di Xedagreen porta a una maggior resistenza agli stress idrici, a una fioritura più uniforme, a una maggior robustezza della pianta e a una maggior produzione, sia in termini di numero di frutti che di peso totale - rileva il country manager di Xeda Italia - Tutti i ceppi contenuti sono frutto di un'accurata selezione ma sono tutti non geneticamente modificati".



L'impiego di Xedagreen è variegato: su colture erbacee l'applicazione può essere effettuata in vivaio (semina) e in serra e pieno campo (semina e/o trapianto) mediante bagni per immersione, irrorazione e fertirrigazione. Per quel che riguarda le colture arboree, Xedagreen può essere spruzzato sulle radici di astoni e barbatelle o tramite immersione delle radici previa preparazione di una sospensione. E' invece necessario iniettare la soluzione con Xedagreen nel terreno, nel caso di applicazioni su alberature a dimora.

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