Crotone, situazione drammatica per i finocchi

Alte temperature e Coronavirus bloccano il mercato

Crotone, situazione drammatica per i finocchi
“Il mercato dei finocchi crotonese sta vivendo una situazione drammatica e ora, oltre alle conseguenze dovute alle alte temperature, dobbiamo fare i conti anche con la psicosi da Corona Virus”. Ad affermarlo a Italiafruit News è Aldo Luciano, presidente del comitato del finocchio di Isola di Capo Rizzuto. Una testimonianza che conferma l’eccezionale situazione di disagio che la Calabria sta vivendo, già evidenziata la scorsa settimana dalla Coldiretti regionale (clicca qui per approfondire).

Calamità, un aiuto necessario
“Come presidente della sezione orticola della Confagricoltura provinciale di Crotone, ho già sollecitato la richiesta di calamità per la nostra regione – continua Luciano – dobbiamo renderci conto che non si tratta solo di fastidiosi eventi climatici ma stiamo parlando di coltivazioni che si accavallano. La stagione invernale fredda non è mai arrivata e in alcuni casi le coltivazioni sono andate troppo avanti, producendo finocchi che, dal punto di vista qualitativo, non sono accettati sul mercato. Una parte di questa produzione la stiamo utilizzando per l’alimentazione degli animali, il resto lo stiamo interrando. Il problema è che non abbiamo quote sufficienti per l’approvvigionamento alla Grande distribuzione e, l’unica cosa che possiamo fare, è passare ai trapianti successivi”.
“Nell’areale del crotonese le raccolte sarebbero dovute andare avanti fino al 10 giugno – sottolinea il presidente – ma sarà difficile tenere il passo: c’è un anticipo di 50 giorni, questo significa che già verso il 20 aprile la campagna del finocchio nel nostro territorio sarà agli sgoccioli”.



Chiediamo valore con l’Igp
“È un vero peccato ritrovarci in questa situazione perché stavamo lavorando sodo per il riconoscimento del marchio Igp, che avrebbe coinvolto un areale di seimila ettari – commenta Luciano – invece ora l’imprenditoria della zona non riuscirà a fare marginalità. Gli sforzi per il riconoscimento sarebbero dovuti servire per ottenere un maggior valore aggiunto e quindi più reddittività”.
“Se l’Igp fosse già arrivato – aggiunge – forse avremmo avuto marginalità differenti e probabilmente anche i consumatori ci avrebbero aiutati, con una maggiore considerazione per i finocchi certificati al momento degli acquisti. Al momento la Regione Calabria ha già decretato la promozione dell’Igp ma dobbiamo aspettare il responso del Ministero dell’agricoltura, è ancora una corsa in salita”.

Finocchi vettori del virus secondo i consumatori
A questa situazione complicata, si sommano anche le conseguenze dell’attuale diffusione del Coronavirus.
“Questo virus sta scatenando vere e proprie situazioni di psicosi anche sul nostro mercato – dice Luciano – i consumatori sono scettici e si interrogano sul fatto che i nostri finocchi possano essere infetti. Comportamenti che fanno registrare un notevole calo di domanda e dei prezzi: in questo modo non riusciamo nemmeno a coprire nemmeno i costi di produzione”.
Non ci rimane che sperare nelle misure straordinarie dello stato di calamità – conclude– perché possano dare un po’ di respiro al nostro reparto agricolo, altrimenti destinato a soccombere”.

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