Carciofo romanesco, la precocità premia

In Sicilia Masterfruit dedica 70 ettari a questo prodotto. Nuovo pack

Carciofo romanesco, la precocità premia
Ha puntato tutto sulla precocità la Masterfruit di Licata (Agrigento) e con l'arrivo di febbraio entra nel pieno la campagna del carciofo romanesco. L'impresa siciliana coltiva il prodotto su 70 ettari e dopo i primi stacchi tra la fine di dicembre e i primi di gennaio, ora la produzione si appresta a vivere il suo boom.

"Abbiamo scelto di precocizzare il raccolto perché, andando verso primavera, la commercializzazione diventa più complicata, visto che altri areali entrano in produzione - spiega a Italiafruit News Maurizio Bartolini, responsabile commerciale della Masterfruit - E ciò si verificherà anche quest'anno, visto l'inverno mite anche altre zone di produzione del carciofo inizieranno prima del solito. Le condizioni di questo angolo di Sicilia ci permettono invece di arrivare per primi sul mercato e di esprimere un'elevata qualità del prodotto".



I carciofi romaneschi della Masterfruit saranno disponibili fino a marzo. Ma qual è il polso del mercato? "Quest'anno è sottotono - risponde Bartolini - Anche se tutti i nostri clienti della distribuzione hanno messo in assortimento il romanesco i consumi non sono brillanti, o meglio, se confrontiamo la richiesta con quella dello scorso anno i valori sono inferiori. Nonostante ciò abbiamo collocato il nostro prodotto senza grosso problemi, anche perché pianifichiamo il lavoro con le catene che forniamo: oltre il 90% dei nostri carciofi sono destinati alla Gdo".



Capitolo packaging. L'azienda siciliana ha sostituito le vaschette in plastica con quelle in cartoncino. "E' il cambiamento più significativo di quest'anno - sottolinea il responsabile commerciale dell'impresa - è un passo verso soluzioni più sostenibili. Il bouquet è una formula che piace sempre, ma noi siamo molto versatili sul fronte del confezionamento: cerchiamo di soddisfare qualsiasi richiesta, etichettiamo dal singolo carciofo al bouquet da 5 frutti. Il nostro obiettivo è di offrire un prodotto e un servizio su misura, questa è la nostra funzione, questo è il valore aggiunto che possiamo dare alle catene della Gdo".



Tutta la lavorazione è svolta nello stabilimento di Licata, dove lo scorso anno i volumi sono aumentati del 25%. A crescere è stato soprattutto il comparto degli ortaggi, con peperoni e zucchine. "La collaborazione con la Gdo ci ha portato ad un aumento delle richieste nel confezionamento dei prodotti - conclude Maurizio Bartolini - e ora tra campagna e magazzino abbiamo circa 150 dipendenti".

Copyright 2020 Italiafruit News