Cimice asiatica, Veneto all'attacco

Lancia Anastatus bifasciatus. La Regione accusa il Governo: solo spot

Cimice asiatica, Veneto all'attacco
I risultati fin qui ottenuti sono altalenanti, ma tre province assolutamente strategiche per l’ortofrutticoltura nazionale - Verona, Trento, Bolzano - puntano (anche) sull’Anastatus bifasciatus per contrastare la cimice asiaticaIl lancio dell’insetto autoctono, antagonista naturale, avverrà tra maggio e giugno e riguarderà circa 500-600 ettari (100 nel veronese) a frutteto e altre colture: è quanto emerso nel corso del convegno “Emergenza insetti alieni. cimice asiatica e drosofila - Proposte di lotta e indennizzi” che si è svolto ieri pomeriggio al centro congressi di Veronamercato, organizzato dalla Cia-Agricoltori italiani scaligera.

“La sperimentazione portata avanti per diversi anni e da diversi istituti di ricerca ha espresso dati eterogenei ma non sempre negativi”, spiega a Italiafruit News Massimo Zorzi, agronomo dell’azienda Geofin, specializzata in sistemi di difesa delle colture agrarie. “L’università di Reggio Emilia ha avuto feedback negativi nel 2019 ma positivi nel 2018, quando è stato rilevato un 70% di parassitizzazione. Siamo convinti che la sperimentazione vada fatta: Anastatus bifasciatus oltretutto è sinergica con vespa samurai”.



“Si tratta di un insetto autoctono - ha spiegato Zorzi alla folta platea - che esiste da sempre sul territorio italiano, ma che non vanta popolazioni sufficienti per combattere le armate sempre più numerose della cimice asiatica. Essendo assolutamente inserito nell’ecosistema, si tratta ora di implementarne la presenza per sconfiggere il flagello delle colture: l’imenottero parassitizza, infatti, le uova della cimice. Proprio per questo, il lancio degli insetti antagonisti verrà fatto tra maggio e giugno, quando ci saranno già le uova di cimice nei campi, su diverse colture. La sua presenza non andrà in contrasto con la vespa samurai ma riteniamo che la sua azione sarà molto più rapida, in quanto andrà subito a interessare 500-600 ettari tra Verona, Trento e Bolzano al contrario dei pochi ettari sperimentali con cui si partirà con la vespa samurai”. 

Duecento aziende agricole hanno sperimentato, su una superficie complessiva di circa 400 ettari a ciliegio, il lancio di Trichopria drosophilae. “Gli agricoltori hanno ottenuto risultati molto soddisfacenti – spiega Zorzi -. Perciò anche quest’anno proseguiremo con la diffusione dell’insetto”.



Nel corso del convegno un altro esponente di Geofin, Maurizio Poletti, ha illustrato i risultati raggiunti con la lotta biologica territoriale alla Drosophila suzukii con l’introduzione di Trichopria drosophilae. Stefano Foschi, di Bioplanet ha spiegato invece quali sono le prospettive di controllo biologico della cimice asiatica con gli antagonisti; Alberto Alma, dell’Università di Torino, si è soffermato su “Controllo simbiotico: un’efficace strategia di lotta”, mentre Cristiano Fini, presidente regionale di Cia dell’Emilia Romagna, ha elencato gli strumenti di indennizzo attualmente previsti per i danni e le proposte alle istituzioni. Le conclusioni sono state affidate a Gianmichele Passarini, presidente regionale di Cia Veneto. 

Per il presidentedi Cia-Verona Andrea Lavagnoli “l’attacco delle cimici è talmente grave che i frutteti veronesi sono a rischio di sparizione: sono già tante le estirpazioni da parte degli agricoltori che, esasperati dalle continue perdite del raccolto, decidono di rinunciare alla coltura”. 


“Proprio per evitare il collasso del comparto - ha proseguito - serve agire su più fronti. Sia i fitofarmaci che le reti si sono dimostrati una risposta parzialmente efficace e quindi è un bene il via libera del ministero alla sperimentazione della vespa samurai. Nel frattempo, però, tutte le strade possibili vanno tentate per combattere gli insetti alieni: salutiamo con favore, quindi, il progetto riguardante Anastatus bifasciatus, che potrebbe contribuire ad abbattere sensibilmente la popolazione di cimici insediata sul territorio veronese”.

E sempre dal Veneto, ieri, è arrivato un richiamo al Governo nazionale per voce di Giuseppe Pan, assessore regionale all’agricoltura. Nel mirino i ministri per l’Ambiente Sergio Costa e quello delle politiche agricole Teresa Bellanova: “Basta con annunci e promesse sulla cimice asiatica fatti solo in vista delle elezioni regionali di domenica: i produttori e le regioni del Nord attendono fatti concreti, non prese in giro e spot elettorali. Il via libera del ministero dell’ambiente all’introduzione della vespa samurai come specie antagonista non c'è ancora. I ministri competenti portino a Fieragricola (in programma da domani a Verona ndr) i provvedimenti autorizzativi”.



Per poter introdurre la vespa parassitoide manca infatti il decreto autorizzativo del Ministero dell’Ambiente, ricorda Pan (foto sopra). Che aggiunge: se la dotazione del fondo nazionale per gli interventi di indennizzo agli agricoltori non verrà potenziata, estendere il numero dei beneficiari ridurrà di molto la sua efficacia.

 “La ministra Bellanova in un convegno a Cesena ha annunciato che fra poche settimane si potranno fare i primi lanci della vespa samurai  per dare avvio alla battaglia biologica contro la cimice asiatica ma di carte ufficiali neanche l'ombra.  Ci fa piacere aver letto che il ministro intenda estendere gli aiuti governativi del piano anti-cimice anche agli agricoltori del Piemonte, ma non ho sentito il Ministro prevedere un conseguente aumento degli aiuti. Agli annunci, alimentati da esigenze elettorali, sinora non ha fatto seguito alcun atto concreto”. 

Pan conclude affermando che “le aziende agricole della pianura padana, in particolare quelle ortofrutticole, hanno bisogno di risposte tempestive ed efficaci e non possono più attendere: di fronte a danni quantificati nell’ordine di 100 milioni di euro nel solo Veneto e di quasi il doppio in Emilia Romagna, il governo ha messo in campo appena 80 milioni per tutto il territorio nazionale, distribuiti nell’arco di un triennio”.

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