Per la frutta un mercato non particolarmente entusiasmante

Ismea fotografa la situazione di mele, pere e kiwi

Per la frutta un mercato non particolarmente entusiasmante
Nell'aria c'è già il profumo di Natale, ma le quotazioni della frutta (mercato nazionale alla produzione) non mostrano particolari fibrillazioni. E' quanto ha rilevato Ismea dal 9 al 15 dicembre: per le mele scambi vivaci, soprattutto verso l'estero; mentre pere e kiwi risentono di quantitativi ridotti e l'uva da tavola è arrivata alle ultime battute.

Per le mele il mercato della settimana 50 "ha mostrato una generale stabilità sia sotto il profilo degli scambi che delle quotazioni (media 64 centesimi il chilo) - scrive Ismea nel suo report - Sono proseguite favorevolmente le vendite sui mercati esteri sempre alimentati da una buona attività della domanda. Una situazione di generale calma invece si continua a rilevare sul fronte interno dove tuttavia una costante richiesta ha permesso alla merce di essere regolarmente venduta. I listini sulle principali piazze monitorate non hanno mostrato variazioni. Solo per la Golden Delicius e la Granny Smith trentina sono state osservate rivalutazioni di prezzo a fronte dei maggiori quantitativi richiesti".



Per le pere (1,43 euro il chilo, più 42,4% rispetto allo scorso anno) i prezzi medi sono in leggera discesa rispetto la settimana precedente e "sotto il profilo degli scambi il mercato non è apparso particolarmente entusiasmante. Le contrattazioni concluse sia sul circuito interno sia sul fronte estero sono proseguite in un contesto di generale calma con vendite nel complesso costanti ed in linea con i quantitativi quest'anno disponibili".



Il mercato del kiwi ha visto l'ingresso del prodotto laziale, "caratterizzato da quotazioni medie inferiori rispetto alle piazze già presenti. Sotto il profilo degli scambi le contrattazioni concluse si sono svolte a ritmi regolari e costanti con vendite che così come per le pere sono risultate in linea con i quantitativi quest'anno disponibili. I prezzi sulle differenti piazze monitorate hanno evidenziato una sostanziale stabilità ad eccezione del prodotto veronese i cui corsi hanno mostrato un incremento in funzione dei maggiori quantitativi richiesti".

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