«Le nostre mele valorizzate dalla grande distribuzione»

La testimonianza dell’azienda pugliese Melabacio tra packaging innovativi e varietà colturale

«Le nostre mele valorizzate dalla grande distribuzione»
Dieci ettari di superficie per 5mila quintali di mele prodotte, oltre a ciliegie, olive e melograne. Sono questi i numeri dell’azienda agricola a conduzione familiare Melabacio di Martina Franca in provincia di Taranto.

“Da quasi vent’anni ci occupiamo di frutta dalla coltivazione alla trasformazione, fino al confezionamento” spiega Vito Perta, direttore dell’azienda insieme alla sorella Rosanna Perta.
“La nostra  coltivazione principale è quella delle mele – continua Perta – di cui coltiviamo diverse varietà: Fuji in primis ma anche Royal Gala, Granny Smith, Red Chief, Gold Chief. Quest’anno la raccolta di Fuji non è andata bene perché la crescita dei frutti è stata influenzata da eventi atmosferici avversi: durante l’allegagione abbiamo avuto temperature molto basse, seguite da una prolungata stagione estiva, interrotta periodicamente da intese grandinate. Fortunatamente su tutta la coltivazione avevamo installato le reti antigradine, senza di quelle probabilmente non avremmo potuto raccogliere niente. In generale, i fattori ambientali hanno comportato un calo di produzione del 30% rispetto alla raccolta dello scorso anno e frutti piccoli e non bellissimi, anche con qualche difetto. Sul sapore invece nulla da dire: le nostre mele raggiungono 24 gradi Brix, tutto merito del microclima della nostra zona. Per tutte le altre varietà, la produzione è rimasta stabile ma i frutti raccolti sono decisamente più piccoli rispetto allo scorso anno”.




“La commercializzazione delle nostre mele generalmente inizia ad agosto e finisce ad aprile dell’anno successivo – continua il titolare – Quest’anno abbiamo meno prodotto ma, in base alle stime che abbiamo fatto, con le quantità che abbiamo stoccate in magazzino, dovremmo arrivare fino a febbraio. Per fare una stima rispetto alle ultime campagne, posso tranquillamente affermare che il quantitativo che negli altri anni vendevo in tre mesi, quest’anno l’ho venduto in un mese. Sicuramente a valorizzare i nostri prodotti, ci hanno aiutato le piattaforme della grande distribuzione con cui lavoriamo: sono tutte radicate sul territorio e capiscono quando un prodotto è di qualità, fanno così sia per la nostra frutta che con altri produttori locali. E non parlo solo di frutta: per esempio i nostri succhi sono venduti all’interno del reparto ortofrutta e il prezzo di battuta è abbastanza alto. Questo significa che non c’è difficoltà di inserimento, i prodotti si differenziano e i clienti rimangono soddisfatti”.

Nonostante il buon andamento delle mele, Perta sottolinea l’importanza di andare oltre alla monocoltura. “E’ bene specializzarsi su una o due colture ma averne anche altre. Con una sola coltura non c’è guadagno e spesso è pericoloso: basta un solo evento atmosferico per distruggere un’intera coltivazione. Per esempio, qualche anno fa il nostro meleto è stato coinvolto da una gelata ed è stato difficile commercializzare i frutti, per fortuna abbiamo potuto contare sulle ciliegie.

“Oltre alle mele, infatti, nella nostra azienda coltiviamo anche ciliegie, olive, melagrane e abbiamo sviluppato una linea di trasformati – continua il coltivatore - Produciamo aceto di mele, succhi, passata di pomodoro e ci impegniamo ogni giorno per innovare l’offerta. Quello che abbiamo fatto con il ‘cotto di mela’, un concentrato naturale di mela, ottenuto naturalmente e utilizzabile sia su pietanze dolci che salate. E poi ci sono i succhi, ottenuti dai mix delle diverse polpe dei frutti, come mela e melagrana, mela con limone e menta, oppure mela e finocchietto selvatico. I trasformati sono soggetti a un’evoluzione continua secondo le preferenze dei clienti: al momento stiamo iniziando a produrre anche i primi succhi di pere cotogne”.



Grande attenzione è riservata al packaging, il più sostenibile possibile. “Per le mele abbiamo due tipi di confezioni: una busta in plastica riciclabile oppure, nell’ottica di eliminare la plastica, astucci in cartoncino che evidenziano la qualità dei frutti. Li stiamo ancora testando ma a breve produrremo il formato definitivo”.



Un discorso a parte sono i trasformati. “Cerchiamo di realizzare confezioni estremamente comode e che mantengano inalterati i prodotti – spiega il manager - E’ il caso dei brik da 1,5 l in plastica e alluminio con pratico rubinetto che utilizziamo per i succhi: in questo tipo di confezione, solo il prodotto utilizzato viene a contatto con l’aria e tutto il resto rimane perfettamente conservato. Abbiamo provato a utilizzare i brik anche per la passata di pomodoro e per l’olio ma non ha riscosso molto successo. C’è ancora molto da lavorare, sia su come rendere questo packaging esteticamente appetibile, sia sulla mente dei consumatori che concepisce la passata ancora in bottiglia di vetro o in latta”.



A tanta voglia di innovare nel packaging, corrisponde un alto desiderio di comunicazione. “Siamo già presenti su facebook  e a breve lo saremo anche su Instagram – commenta Perta, che aggiunge – crediamo molto in questi nuovi canali e anche nella vendita online, già attiva da tempo nel nostro sito aziendale e che prossimamente amplieremo con un nuovo progetto e collaborazioni con altre aziende locali”.

Oltre allo store online, l’azienda Melabacio può contare anche su un piccolo punto vendita all’interno dell’azienda, dove acquistare prodotti tutti i pomeriggi, seguiti nelle vendite da Rosanna Perta.

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