Uva Italia, scoppia la crisi dei prezzi

Mobilitazione in Sicilia, chiesto tavolo al Mipaaf e moratoria sui pagamenti

Uva Italia, scoppia la crisi dei prezzi
Nel 2018 era stato il craking a mettere in ginocchio i produttori di uva da tavola siciliani. Quest'anno la qualità del prodotto è elevata, eppure il mercato stenta a riconoscere prezzi remunerativi per le varietà tradizionali, come l'uva Italia. E a Mazzarrone (Catania), patria dell'uva Igp, è scoppiata la protesta. Anche le telecamere della Rai hanno seguito le rimostranze dei produttori, che chiedono urgentemente un tavolo di crisi al Ministero delle politiche agricole e una moratoria sui vari pagamenti a cui devono far fronte.



I coltivatori di uva da tavola (clicca qui per vedere il servizio della Rai) denunciano prezzi medi di 40 centesimi il chilo per l'uva Italia, valori che sono sotto i costi di produzione. Il risultato? Sotto i tendoni c'è ancora tanto prodotto e i timori di non riuscire a collocarlo sul mercato. Si punta il dito sulla concorrenza dei Paesi terzi (Egitto e Turchia) - anche se in questa finestra commerciale le importazioni di uva in Italia non sono significative, mentre è sicuramente più forte la concorreza sulle piazze estere - e sui rapporti con la Grande distribuzione organizzata.

Le proteste hanno avuto eco anche sulla stampa siciliana. A riassumere il quadro il produttore Giorgio Gabibbo: "I fatturati sono scesi dell'80-90%. Siamo a quota zero. Non possiamo pagare nessuno". Il timore, infatti, è che la crisi possa riflettersi sull'indotto.

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