La rivoluzione green impatta su 2,5 miliardi di confezioni

Frutta e verdura confezionata e la sfida della sostenibilità

La rivoluzione green impatta su 2,5 miliardi di confezioni
Il packaging ortofrutticolo è protagonista di un veloce cambiamento, spinto dal nuovo trend del plastic-free. Negli ultimi mesi è stato un fiorire annunci, con aziende che hanno lanciato confezioni senza plastica e packaging compostabili.

Le imprese vogliono interpretare le preoccupazioni ambientali degli italiani e cercare di mettere a disposizione dei consumatori soluzioni che possano ridurre l'impatto delle scelte di acquisto. Secondo una recente indagine di Nielsen, infatti, il 61% dei nostri connazionali è intenzionato a cambiare abitudini di consumo per ridurre il proprio impatto ambientale. E in cima alla lista delle preoccupazioni ci sono l'inquinamento atmosferico (63%), la carenza di acqua (61%), lo spreco di cibo e di packaging (60%), l'inquinamento idrico (60%) e l'uso di pesticidi (59%).



Dall’Osservatorio Nomisma Packaging largo consumo emerge poi come l'imballaggio determini il 43% delle scelte di acquisto in campo alimentare, con un 47% di italiani che preferisce prodotti plastic-free. Questi numeri giustificano l'impegno delle aziende verso soluzioni più sostenibili, che in genere sono anche più costose, ma solo il 26% dei consumatori è disponibile a pagare di più per un pack green.

Le categorie merceologiche più coinvolte dalla virata verso la sostenibilità sono quelle che fanno più uso di imballaggi: in testa le acque minerali, poi prodotti da forno, formaggi, latte e al quinto posto le verdure, con 1,78 miliardi di confezioni all'anno per quasi 1 milione di tonnellate di imballaggi. Per la frutta, invece, si parla di 718 milioni di confezioni (anno terminante agosto 2019).

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