Cimice asiatica, il governo apre il portafoglio

Stanziati 80 milioni di euro. Bellanova: «Lavoreremo per ampliare le risorse»

Cimice asiatica, il governo apre il portafoglio
Aiuti per 80 milioni di euro da suddividere in tre annualità (40 milioni per il 2020) e sgravi fiscali e contributi del 50% a favore delle imprese agricole che hanno subito danni da cimice asiatica. Queste le prime mosse che ha annunciato ieri a Ferrara il ministro dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, durante un incontro con rappresentati di istituzioni, imprese, parti sociali ed esperti per affrontare l'emergenza dell'insetto killer.

"Il governo metterà a disposizione delle imprese una prima dotazione finanziaria di 80 milioni di euro con la manovra finanziaria per il periodo 2020/22,", ha confermato Bellanova, che si è impegnata anche a studiare una possibile moratoria dei mutui. "Le risorse messe in campo in questa prima fase sono un segnale importante, ma non sufficiente. Coinvolgeremo quindi tutte le forze politiche e le Regioni per lavorare insieme e incrementare ulteriormente le risorse, e convocheremo un Tavolo di confronto con l’Associazione Bancaria Italiana per verificare la possibilità di fare una moratoria sui mutui in essere, così da sostenere ulteriormente i produttori".

Bellanova ha tenuto poi a specificare come gli strumenti disponibili per combattere i cambiamenti climatici non siano più adatti. “Abbiamo bisogno di abbandonare le logiche emergenziali - ha aggiunto - Ci faremo quindi promotori di una sessione dedicata della Commissione Politiche Agricole per condividere con le Regioni il metodo e i nuovi obiettivi per la riforma del Fondo di Solidarietà Nazionale e convocheremo un Tavolo di confronto con le rappresentanze, l’Asnacodi, l’Ania e l’Ismea per individuare nuovi strumenti assicurativi e sviluppare fondi di mutualità per la gestione dei rischi in agricoltura".

Nel suo intervento, il ministro ha prospettato inoltre la possibilità di un coinvolgimento dell’Unione europea per trovare ulteriori risorse attraverso l’utilizzo dell’art. 241 del Regolamento comunitario 1.308/2013. 


Teresa Bellanova

“Siamo di fronte a un’emergenza nazionale che rischia di diventare anche europea, visto che la cimice asiatica ha fatto la sua comparsa anche in Francia, Austria e Spagna. Ora occorre accelerare sul fronte della ricerca, con un’attenzione particolare alle possibilità offerte dalla vespa samurai, il più promettente antagonista naturale della cimice”. Questo il commento di Simona Caselli, assessore all’Agricoltura dell'Emilia-Romagna e presidente dell'Areflh (Associazione delle regioni ortofrutticole europee), che auspica nel rafforzamento del fondo di 80 milioni di euro. “Ringrazio il ministro Bellanova - prosegue - per l’attenzione con cui ha seguito questo problema, accogliendo le proposte contenute nel Piano che come Regione Emilia-Romagna abbiamo messo a punto con il mondo agricolo e condiviso con le altre Regioni del Nord Italia. Ora occorre proseguire in questo impegno congiunto delle istituzioni perché la battaglia contro la cimice asiatica la si può vincere solo tutti insieme”.

Anche le principali organizzazioni agricole plaudono all'iniziativa del governo. Per Albano Bergami, presidente della Federazione nazionale ortofrutticola di Confagricoltura, "l'impegno di 40 milioni di euro per il 2020 è molto marginale rispetti ai danni già subiti dal comparto, che potrebbero superare i 700 milioni. Se non altro, la cosa positiva è che il governo ha risposto in maniera celere con un primo intervento. Speriamo che sia una base di partenza, confidando che a livello parlamentare si possa aprire una discussione per trovare ulteriori risorse, per abbattere completamente gli oneri fiscali e contributi alle imprese colpite e per posticipare le rate dei mutui. Il pericolo è quello di perdere una parte della filiera frutticola, e in particolare la pericoltura del Nord Est che è in piena emergenza liquidità. Le conseguenze si vedono già ora: tanti produttori di pere, infatti, hanno cominciato a disinvestire in maniera decisa".

"Abbiamo chiesto al ministro - ha aggiunto Bergami - di mettere in campo tutte le risorse necessarie per fornire agli agricoltori gli strumenti di difesa necessari per contrastare la cimice asiatica, promuovendo la ricerca scientifica e sollecitando il ministero dell’Ambiente a varare le linee guida per l’introduzione della vespa samurai, dal momento che tutti i rimedi messi finora in atto, dalla lotta chimica con antiparassitari, a quella biologica con antagonisti indigeni, fino alle reti protettive, attenuano il danno, ma non sono sufficienti". 


Albano Bergami

“Come Alleanza Cooperative Agroalimentari - ha dichiarato Davide Vernocchi, coordinatore settore ortofrutta dell’organizzazione - chiediamo interventi precisi, a partire da tempi più rapidi per l’introduzione della vespa samurai, dal momento che si stima che occorrano almeno 5-6 anni per vedere risultati apprezzabili dall’azione di questo antagonista. Inoltre, per dare un sostegno concreto alle migliaia di aziende agricole che hanno visto la loro produzione fortemente compromessa, è indispensabile attingere ad ulteriori fondi nazionali e comunitari anche per garantire una continuità nelle produzioni. È necessario infine introdurre misure che sostengano i produttori sul fronte dei sistemi di difesa e dell’accesso ai prodotti fitosanitari ecosostenibili efficaci”.

Da parte sua Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ha specificato: "Gli 80 milioni di euro sono un primo passo importante per aiutare le imprese agricole. Occorre ora individuare modalità di intervento automatico a livello comunitario di fronte al moltiplicarsi dell’arrivo di parassiti alieni favoriti dai cambiamenti climatici e dalla globalizzazione degli scambi. In questo contesto - conclude Prandini - serve soprattutto un cambio di passo nelle misure di prevenzione a livello comunitario, dove una politica europea troppo permissiva consente troppo spesso l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati".

Presente all'incontro di Ferrara anche il Cso Italy, con il suo presidente Paolo Bruni: "Di fronte ai danni impressionanti, tutti dobbiamo sentirci coinvolti, a qualsiasi livello - ha rimarcato - E' necessario intervenire urgentemente e al contempo portare avanti una ricerca mirata che fornisca gli strumenti di risposta alla cimice asiatica. Come Cso Italy siamo a disposizione dei nostri soci e delle istituzioni per fornire il supporto tecnico che si renderà opportuno”. 


Bruni, al centro, con Teresa Bellanova, Simona Caselli e il parlamentare Luigi Marattin 

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