Caab estingue i debiti e guarda oltre i confini

Chiusa in anticipo la partita con il Comune, la società si pone nuovi obiettivi

Caab estingue i debiti e guarda oltre i confini
Quella di lunedì 30 settembre 2019 è destinata a diventare una data epocale per il Centro Agroalimentare di Bologna: alla fine dello scorso mese, infatti, il Caab ha estinto - in anticipo - il debito pendente nei confronti del Comune attraverso il versamento dell’ultima tranche di 800mila euro. Si è chiusa così - ricorda una nota stampa - una lunga vicenda debitoria iniziata negli anni 1994 e 1996, quando il Comune di Bologna cedeva allo stesso Caab Scpa alcune aree, sia in diritto di superficie che in proprietà, per la realizzazione del Centro Agroalimentare e strutture annesse. A corrispettivo la società si era impegnata a versare 35,6 milioni di euro. Le modalità ed i tempi di restituzione del debito sono stati più volte rinegoziati sino al 2006, quando si è definitivamente postergato il rientro a decorrere dal 2016, in ragione delle difficoltà finanziarie della società, con restituzione completa prevista entro il 2020.



“Con un anno di anticipo rispetto a quanto stabilito - ha spiegato il sindaco Virginio Merola - il credito del Comune è stato integralmente estinto grazie alla buona gestione di un’azienda risanata che fa affidamento sì su realtà come Fico ma anche su tutte le attività collaterali del centro agroalimentare, comprese quelle degli orti”. Poi l’affondo: “Vedo nel futuro della nostra regione un percorso che va verso la collaborazione e, perché no, verso un’unificazione in futuro dei tre grandi centri per l’agroalimentare; il nostro, che può coordinare questo lavoro, con quelli di Parma e Rimini”. 

Obiettivo dichiarato dai vertici del Caab è ora quello di diventare “un player di rilievo internazionale nel settore”: “Sin dall’inizio della nuova governance, nel biennio 2012/13 - ha spiegato il presidente Caab Andrea Segrè – ci eravamo posti l’obiettivo prioritario del risanamento societario, nei tempi previsti e possibilmente anche in tempi più rapidi. Non è stata la spending review l’unico parametro di riferimento per il nostro intervento: abbiamo puntato con decisione alla realizzazione di importanti investimenti sul piano della sostenibilità, il più rilevante dei quali è l’impianto fotovoltaico che alimenta anche Fico Etaly World, il più vasto d’Europa su tetto”.



“Contestualmente - ha ricordato Segrè - abbiamo avviato iniziative importanti sul versante della sostenibilità agroalimentare, dagli Orti urbani alle campagne di educazione alimentare per studenti e cittadini, portate avanti attraverso progetti come Vegetabilia e il Premio Bologna Award, adesso trasformato in Festival della sostenibilità. Senza dimenticare che dal 2012 ci siamo resi promotori del progetto Fico Eataly World che ha prodotto oltre 250 milioni di euro di investimenti sul territorio e un migliaio di nuovi posti di lavoro”

“Dopo aver archiviato il 2018 con l’ottavo bilancio utile consecutivo e un utile netto di euro 1.012.982, ante imposte – ha spiegato il direttore generale Caab Alessandro Bonfiglioli – ci apprestiamo a chiudere il suo nono anno consecutivo con risultati economici positivi, generando un indotto economico annuo solo per l’attività mercatale di circa 500 milioni di euro all’anno. Nel 2016 con un investimento di circa 30 milioni euro è stata inaugurata Nam, che rappresenta la più moderna struttura mercatale in Italia, tuttora totalmente occupata, con le aziende insediate che nel loro insieme hanno bilanci positivi dal momento della loro inaugurazione ad oggi”.



Caab, ha aggiunto Bonfiglioli, “è l’unica struttura mercatale che affianca le aziende insediate nella partecipazione di tutte le principali fiere di settore e ha istituito persino una commissione marketing, per supportare ed affiancare le aziende insediate nei loro piani di sviluppo. Nel corso del 2019 ha anche finanziato l’avviamento di un sistema di monitoraggio del credito delle aziende insediate nei confronti dei loro clienti. E Caab è anche parte attiva in città, al fianco del tessuto produttivo e al tempo stesso dei cittadini. Una visione profondamente calata nel proprio tempo, che adesso si estenderà a una nuova fase di valutazione strategica per le future direttrici di sviluppo”. 

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