Pere, tutti i numeri di un'annata catastrofica

Amidei: «La prima qualità scarseggia. E sull'invasione spagnola...»

Pere, tutti i numeri di un'annata catastrofica
Un'annata povera sul piano sia quantitativo che qualitativo per i pericoltori italiani. Come confermano i dati dell'Organizzazione Interprofessionale Pera (OI Pera), elaborati dal Cso Italy al termine delle raccolte di tutte le varietà, quest'anno la produzione disponibile è inferiore del 50% circa rispetto alla campagna precedente, per effetto dei danni da cimice asiatica ed alternaria e degli stress ambientali legati alla primavera eccezionalmente piovosa e fredda. Nel dettaglio, l'offerta nazionale si attesta a 365mila tonnellate, delle quali 243mila fanno riferimento alle produzioni dell'Emilia-Romagna (66% del totale). 

"Per quanto riguarda la varietà più coltivata, l'Abate Fétel, il quantitativo complessivo è sceso del 59% rispetto al 2018", fa sapere a Italiafruit News Gianni Amidei, presidente dell'OI Pera. "Il 63% dei volumi sono di prima qualità (50% 65mm e oltre; 13% 55-65mm), mentre la restante quota, il 37%, riguarda la seconda qualità e lo scarto. La pezzatura dell'Abate risulta mediamente inferiore di due o tre punti percentuali rispetto all'anno scorso".

Per la seconda varietà più coltivata in Italia, la Williams, l'OI Pera segnala una contrazione dei volumi pari al 39%. "La Williams è stata una delle pere in assoluto più colpite dalla cimice asiatica. Solo il 47% della produzione 2019, infatti, presenta caratteristiche di prima qualità (42% 60+; 5% 55-65)", evidenzia Amidei.


Gianni Amidei 

Non è andata certo meglio ad altre due importanti cultivar come Conference e Kaiser: in entrambi i casi, le quantità complessive registrano un calo del 61% rispetto all'anno scorso. Per Conference la prima qualità pesa per circa il 70% del totale (40% 60+), percentuale che scende al 63% per Kaiser (58% 65+).

"La quota di pere di prima qualità - sottolinea Amidei - si è ridotta significativamente rispetto all'anno scorso. E anche la pezzatura risulta mediamente inferiore un po' per tutte le varietà. Per i produttori si tratta quindi di un'annata catastrofica, che porterà di sicuro a pesanti perdite in campagna, indipendentemente dalle quotazioni che si potranno spuntare nei prossimi mesi".

Intanto, il de-stoccaggio del prodotto sta procedendo regolarmente, come da programma. Il pesante gap produttivo, però, sta favorendo l'ingresso di pere spagnole nei supermercati italiani. "Ci auguriamo che tutti gli operatori commerciali possano lavorare nella piena correttezza riguardo all'origine del prodotto”, conclude il presidente dell'OI Pera. 

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