Come impiegare i biostimolanti nella coltivazione delle mele

Al Golden Day di Valagro i risultati della strategia per coniugare produttività e calibro

Come impiegare i biostimolanti nella coltivazione delle mele
Frutti più grossi e una produzione per pianta decisamente maggiore: l'impiego dei biostimolanti nella coltivazione delle mele può permettere di raggiungere risultati che coniugano produttività e calibro. E' una delle evidenze che Valagro, azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di biostimolanti e specialità nutrizionali, ha illustrato durante il Golden Day, l'evento che ha organizzato la scorsa settimana - in collaborazione con il partner locale Agricles – presso l’azienda Agricola F.lli Martini, proprietaria del Maso San Bartolomeo a Flavon di Contà (Trento), 18 ettari coltivati a mele nel cuore della Val di Non.

"I nostri tecnici di zona hanno raccontato la loro esperienza e i risultati ottenuti grazie alle nostre soluzioni biostimolanti - sottolinea Stefano Fontana, market development manager di Valagro per l’Italia - In particolare, MC Cream+Benefit PZ per incrementare ed uniformare in maniera naturale la pezzatura dei frutti e Megafol, il biostimolante più venduto nel mondo per la sua azione anti-stress e attivatore della crescita".



Al Golden Day di Valagro hanno partecipato tecnici e agricoltori della zona che hanno potuto visitare i campi dove hanno constatato gli effetti delle soluzioni Valagro per la coltivazione del melo.

I biostimolanti impiegati sono il Megafol (anti-stress che favorisce il superamento degli stress ambientali) e l’MC Cream, a base di estratti dall’alga Ascophyllum nodosum, che nella soluzione con il Benefit PZ serve per aumentare e uniformare la pezzatura dei frutti senza alterarne la consistenza e la conservabilità.

I visitatori sono stati accompagnati nei frutteti dell'azienda Agricola F.lli Martini dove hanno potuto confrontare i risultati di quattro diverse tesi: due tesi aziendali con i tradizionali trattamenti che non prevedevano i biostimolanti e 2 tesi che prevedevano l’aggiunta dei biostimolanti. Le soluzioni adottate le potete vedere riassunte in questa tabella.



I risultati produttivi riscontrati nei frutteti trentini sono stati rilevanti, soprattutto per la tesi che comprendeva la soluzione di trattamenti più completa, durante tutti gli stadi fenologici della pianta. La Tesi D, infatti, mostra un calibro medio sensibilmente maggiore rispetto ai frutteti condotti tradizionalmente, ma soprattutto spicca l'alta percentuale di mele con calibro 80+ e la maggiore produttività dell'impianto: 30,5 kg di frutti per pianta per una produzione di 9,7 vagoni per ettaro, cioè circa 970 quintali per ha.



Megafol, come ricorda Fontana, "applicato nei momenti difficili come ad esempio stress da basse temperature, grazie all’azione sinergica delle componenti vegetali, consente di superare rapidamente e brillantemente gli arresti di crescita vegetativa. Inoltre, quando applicato regolarmente, consente un equilibrato sviluppo vegeto-produttivo della coltura”.
 


Tra i partecipanti del Golden Day, infine, c’era anche una delegazione di 20 clienti Valagro provenienti dalla Cina, che hanno potuto toccare con mano la moderna frutticoltura e i meleti della Val di Non.

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