Piemonte, l'impatto di maltempo e cimice sulle nocciole

Il punto con Ponchione (Confcooperative): «I volumi saranno moderati. E per la vespa samurai...»

Piemonte, l'impatto di maltempo e cimice sulle nocciole
La violenta bomba d’acqua che si è abbattuta il 5 settembre in provincia di Cuneo ha colpito la produzione corilicola, senza provocare - per fortuna - danni significativi alla filiera della Nocciola Piemonte Igp. "La pioggia mista a grandine è caduta con eccezionale intensità nella zona dell'Albese e delle prime colline delle Langhe", spiega a Italiafruit News Nicoletta Ponchione, vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca Piemonte e vicepresidente del Consorzio Tutela Nocciole Piemonte Igp. "Nel territorio collinare, dove si concentrano i produttori Igp, ci sono state precipitazioni di minor violenza, tale da non compromettere il 20-30% del prodotto che dovevamo ancora raccogliere".

Anche in Piemonte, come osserva Ponchione, l'annata corilicola sarà caratterizzata da volumi moderati. La primavera molto piovosa, infatti, ha inciso sulla fioritura e l'allegagione. “Potremo capire l’entità del calo solo una volta che la raccolta sarà terminata. Per ora speriamo di non dover registrare una contrazione superiore al 30% rispetto all'anno precedente”.


Nicoletta Ponchione

La cimice asiatica, intanto, fa dormire sonni pochi tranquilli al comparto delle Nocciole Piemonte Igp, che coinvolge circa 1.700 soci tra produttori e trasformatori. "La presenza di Halyomorpha halys nel nostro areale è limitata, quindi per il momento non si riscontrano danni ingenti. Dobbiamo però stare in guardia. Sappiamo bene, infatti, che questo insetto polifago può riprodursi in maniera estremamente veloce ed impattante. Oggi è quindi il nostro principale nemico".

"Ritengo che sia importante costituire un tavolo di crisi con i ministeri competenti per affrontare l'emergenza cimice asiatica a livello nazionale” prosegue la vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca Piemonte. “Occorre, a nostro avviso, velocizzare l'iter per introdurre la vespa samurai (antagonista naturale). Tale introduzione, però, deve essere graduale: dobbiamo essere certi - conclude - che essa non finisca per danneggiare l'intero apparato floro-faunistico della nostra regione".

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