Prezzi: i meloni crollano, le albicocche salgono

Il focus dal Mercato di Bergamo. Le angurie, per il momento, tengono il passo

Prezzi: i meloni crollano, le albicocche salgono
S'inverte il trend dei prezzi di meloni e albicocche sulla piazza all'ingrosso di Bergamo. Tengono, per il momento, le angurie. Con le pesche e nettarine gli operatori grossisti stanno spuntando quotazioni discrete per i calibri piccoli e medi, e ottime per le pezzature grosse, attualmente poco disponibili.



"I prezzi del melone negli ultimi giorni si sono praticamente dimezzati, nonostante la produzione nazionale in campo aperto sia ancora scarsa - spiega a Italiafruit News Federico Fapanni, venditore dell'azienda Ortobergamo - La massa dei prodotti in vendita, vale a dire le produzioni di Mantova e Ferrara, stanno oscillando da 0,80 euro e 1,5 euro il chilo, con punte massime di 2-2,5 euro per il liscio. Gli charentais francesi di Philibon e L'Accent viaggiano sui 2-2,5 euro il chilo. Il prezzo di mercato è crollato a fronte del rallentamento della domanda. Eravamo arrivati a prezzi vertiginosi, di 3,5-4 euro il chilo. Prima o poi era logico aspettarsi un deprezzamento".



Le quotazioni dell'anguria registrano una sostanziale stabilità rispetto alla settimana precedente. "A mio parere - sottolinea Fapanni - hanno le ore contate, sono destinate scendere. Sul Mercato stanno infatti arrivando molte quantità e la vendita non è particolarmente fluida. Anche ieri le Lola del Mantovano, che pesano 20-30 chili l'una, hanno toccato gli 1,80 euro il chilo".



Per quanto riguarda le albicocche, a Bergamo l'offerta di prodotto italiano si è più che dimezzata nel giro di pochi giorni. "Ormai la campagna nazionale sta finendo e, di conseguenza, i prezzi sono ripresi a salire - evidenzia l’operatore - Da lunedì prossimo, quindi, inizieremo a commercializzare le prime albicocche francesi, quali la Bergeron, la Bergarouge e Bergeval”. 



"In Francia è in corso la raccolta della varietà Bergeron, l'albicocca francese più venduta in assoluto. I produttori stanno dunque immettendo il prodotto all'interno di celle frigorifere fredde, operazione necessaria per garantire la tipica faccetta rossa".

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