Come trasformare le emozioni dei frutteti in euro al chilo

Colline del Prosecco Patrimonio Unesco, un altro stimolo per il nostro settore

Come trasformare le emozioni dei frutteti in euro al chilo
Le colline del Prosecco sono Patrimonio dell’umanità Unesco. Una bella notizia, non c'è che dire: vince la bellezza, vince l'Italia del vino, vince un sistema e un certo modo di fare agricoltura. Insomma, non si deve brindare solo a Conegliano Veneto e a Valdobbiadene.

E allora anche l'ortofrutta può brindare? Non c'è niente di male nel gioire dei successi altrui, ma il riconoscimento sancito a Baku è l'ennesima lezione che il vino impartisce al nostro settore: dimostra che l'attività antropica, condotta con maestria e dedizione, può apportare un miglioramento positivo dell'ambiente, malgrado le lamentele di ecologisti e comitati vari. Proprio ciò che la frutticoltura può e deve fare: ne abbiamo parlato nell'ultima edizione dello Speciale Frutta&Verdura, i nostri frutteti, in determinati ambiti, possono essere costruiti in equilibrio col territorio e costituire una salvaguardia dell'ambiente se non un miglioramento paesaggistico.



Non si tratta di fare poesia, ma di dare valore - da un altro punto di vista - al prodotto ortofrutticolo, valorizzandolo e promuovendolo insieme a un territorio. L'ortofrutta non avrà la magia delle cantine, ma può sfoderare aspetti altrettanto emozionali come il momento della fioritura - la valle delle ciliegie a Vignola è uno spettacolo in primavera - oppure impianti produttivi che hanno scolpito l'identità di un territorio, come i limoneti della Costiera Amalfitana.

Si tratta di cambiare prospettiva e di avere obiettivi ambiziosi: dall'uomo che antropizza all'uomo che favorisce la naturale vocazione di una terra e dei suoi prodotti. Il vigneto a spalliera è quanto di più antropizzato ci sia, tanto quanto un frutteto in parete. Ma dalla costruzione e dalla narrazione della sua bellezza si possono ottenere importanti riconoscimenti e anche risultati più materiali... Euro al chilo, per capirci.

La frutta, in futuro, oltre che essere apprezzata (e acquistata) per gli aspetti salutistici e per quelli gustativi, dovrà esserlo anche per ragioni più emozionali, legate al territorio e al paesaggio che ha generato. Perché quando si compra col cuore il prezzo passa in secondo piano.

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